Italia Nostra

Data: 3 Gennaio 2017

Bastione delle Mura malatestiane a Cesena: segnalazione per la Lista Rossa

 

Indirizzo/Località: Via Mura Porta Fiume – Cesena (FC)

Tipologia generale: opere difensive e di incastellamento

Tipologia specifica: mura cittadine/bastione

Configurazione strutturale: cinta muraria, circondata dal fossato, che ha subito nel tempo molte trasformazioni. Il totale abbandono in cui versa oggi il bastione unitamente ad altri manufatti e all’intera cinta muraria malatestiana di Cesena rischia di compromettere seriamente le sorti del bene

Epoca di costruzione: sec. XV

Uso attuale: da tempo in totale abbandono e rischia di compromettere seriamente le sorti del grande torrione

Uso storico: la cinta murari malatestiana è un forte elemento identitario per la città di Cesena

Condizione giuridica: proprietà del Demanio pubblico e Comunale

Segnalazione: del 17 novembre 2016 – segnalazione della Sezione di Cesena di Italia Nostra – cesena@italianostra.org

 

Motivazione della scelta

Da qualche decennio gli ampi spazi del Bastione non sono più utilizzati, la copertura denota diffusi ed evidenti cedimenti delle strutture lignee, lo stato di trascuratezza e di totale abbandono rischia di compromettere seriamente le sorti del grande torrione, precludendo alla città la possibilità di usufruire di questo magnifico complesso architettonico. La situazione di degrado delle murature esterne si manifesta in tutta la sua gravità, principalmente nel barbacane, infestato da una folta vegetazione che ha distaccato gran parte della fodera di mattoni. Si presentano molto precarie anche le condizioni statiche dell’apparato murario esterno, nella parte superiore al muro di scarpa in cui si notano, per altro, le tracce della originale merlatura ghibellina.

Proprietà del Demanio pubblico e Comunale

Questo bene unitamente ad altri manufatti e all’intera cinta muraria malatestiana di Cesena concorrono a formare l’identità della città di Cesena.

Fu l’ultimo signore di Cesena, Novello Malatesta, a dare alla città il volto che conserva ancora oggi. Le modifiche e gli ampliamenti apportati ai quartieri “Chiesa Nuova” e “Strada Fuori” portarono la cinta muraria, circondata dal fossato (oggi non più esistente), ad assumere la caratteristica forma a scorpione che la contraddistingue. Il numero di quartieri raggiunge il totale di dieci (San Giovanni, Porta Ravegnana, Porta Trova, San Zenone, Croce di Marmo, Talamello, San Severo, Strada Dentro, Strada Fuori, Chiesa Nuova). Sempre sotto Novello, in corrispondenza del torrente Cesuola, vennero aperte due porte, denominate Portacce. Dopo l’Unità d’Italia, dei sette varchi nelle mura medievali alcuni furono abbattuti, altri modificati. Alcuni tratti di mura, in special modo lungo l’odierna Via Padre Vicinio da Sarsina, vennero rasi al suolo, altri accorpati ad abitazioni, mentre il fossato veniva riempito dalla perforazione del Tunnel (1882-1892). Oggi la compagine muraria risulta ancora per la maggior parte intatta e ben individuabile nel tessuto urbanistico, anche se l’altezza della cortina è in certi parti alquanto inferiore all’originale. Quattro infine le porte superstiti tra quelle menzionate: Porta Santi, Porta Fiume, una delle due Portacce e Porta Montanara.

 

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