Italia Nostra insiste. Anche Città Metropolitana, Province e Arpae attendono dal Presidente Bonaccini il chiarimento che non ha dato l’Assessore Calvano, eludendo l’interrogazione in Assemblea regionale. Non è questione minore l’essenziale presidio ambientale – la valsat – nella pianificazione territoriale. E molto diffuso è l’interesse critico suscitato dalla deliberazione di agosto della Giunta regionale Emilia Romagna. Il consiglio regionale ha inviato una lettera al presidente della Giunta Regionale Bonaccini.
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Al presidente della Giunta Regionale dell’Emila Romagna
Stefano Bonaccini
Gentile Presidente,
l’elusiva risposta che l’Assessore Calvano ha dato ai rilievi critici sollevati in assemblea regionale (condivisi anche da consiglieri della sua maggioranza e del suo stesso partito) sulla deliberazione di Giunta 1407 dell’agosto scorso, crediamo che richieda una nuova determinazione chiarificatrice della stessa Giunta. E’ l’esigenza che l’associazione Italia Nostra aveva prospettato a Lei con la lettera aperta di fine agosto senza ricevere risposta. Del tutto improprio ci pare il richiamo dell’Assessore, in linea con la deliberazione di Giunta, alla legge regionale 13/2015 che con l’art.15, comma 5, nel vigore della previgente legge urbanistica 20/2000, prevedeva il ruolo consultivo di Arpae, definendolo con l’espressione “previa istruttoria”. Espressione che ha il medesimo significato del “parere” oggi richiesto ad Arpae dalla legge 24 (nell’art. 19, comma 4) per la valutazione di sostenibilità ambientale degli strumenti urbanistici comunali disciplinati dalla nuova legge. Non vanno intesi dunque “previa istruttoria” e “parere” due diversi compiti di Arpae, come invece impropriamente la delibera di Giunta (e ancora l’Assessore) vuole dare a intendere, per limitarsi infine a dichiarare non obbligatoria per legge la “previa istruttoria”, che sarebbe invece facoltativa e convenzionata dietro compenso. E poiché “previa istruttoria” vale concettualmente “parere”, l’averla espressamente dichiarata non dovuta significa letteralmente escludere il parere di Arpae dalla valutazione di sostenibilità ambientale degli strumenti urbanistici nel vigore della 24.
E se davvero la deliberazione assunta dalla Giunta non ha inteso escludere e neppure comprimere il ruolo consultivo di Arpae nella valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale degli strumenti urbanistici dei Comuni, è dalla stessa Giunta che Area Metropolitana, Province e Arpae attendono un definitivo esplicito chiarimento. Perché non rimanga margine di dubbio: Area Metropolitana e Province, cui spetta la valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale degli strumenti urbanistici comunali, sono tenute a richiedere ad Arpae un motivato parere, che funzionalmente si esprime in conclusivi apprezzamenti di merito positivi o negativi in ordine appunto alla capacità del territorio di sostenere il carico dei nuovi previsti interventi. Si tratta di apprezzamenti che implicano speciali competenze nelle discipline ambientali non altrimenti presenti nel formale procedimento. E se non fosse obbligatoria una valutazione ambientale da parte di Arpae, neppure vi sarebbe ragione di prescrivere, come invece dispone l’art. 19 della legge 24, che Area metropolitana e Province motivino espressamente l’eventuale dissenso dal parere di Arpae.
Italia Nostra ritiene che al vasto interesse critico suscitato dalla deliberazione di Giunta su un tema che attiene alle garanzie offerte dall’ordinamento al presidio degli equilibri ambientali debba rispondere, Signor Presidente, il suo personale impegno per la nuova deliberazione di Giunta attesa da Area Metropolitana, Province ed Arpae.
Bologna, 3 Ottobre 2023.
Il presidente del consiglio direttivo regionale Emilia-Romagna
Claudio Ferrari
Per la foto in evidenza: Guillaume Techner su Unsplash (foto presente la link: https://unsplash.com/it/foto/XvNPUh6fWVk)
