Riportiamo integralmente l’intervento di Guido Donatone, Presidente di Italia Nostra – Napoli, apparso oggi sulle colonne del quotidiano “La Repubblica” nelle pagine di cronaca cittadina.
Italia Nostra ha sostenuto l’appello, lanciato subito prima della sua scomparsa dal grande storico, Giuseppe Galasso, affinché il Museo Filangieri, fondato da Gaetano Filangieri nel 1888, che lo definì un “Museo della città per la città”, di approvare il nuovo Statuto “facendone una moderna e funzionale Fondazione” in grado di attuare un concreto programma di rilancio di un sistema museale civico, divisato da Filangieri, che nel 1880 aveva già fondato l’Istituto d’arte di piazzetta Salazar, dotato di un museo artistico industriale, dove si fondevano gli aspetti espositivi con quelli veramente moderni di tipo produttivo delle annesse scuole-officine. Alla base della istituzione dei due organismi museali vi fosse un progetto unitario e un nesso funzionale è attestato dal pavimento maiolicato del Museo Filangieri, realizzato dalle scuole-officine sotto la direzione di Filippo Palizzi, e decorato con stemmi e monogrammi del casato Filangieri. Il rilancio del Filangieri potrebbe quindi avvenire ripristinando la sinergia con l’Istituto d’arte di piazzetta Salazar e riaprendo le fornaci. Peraltro l’immenso patrimonio di arti decorative del Museo Palizzi è da anni chiuso al pubblico. Purtroppo invece Italia Nostra ha dovuto inviare il 4 marzo 2020 un esposto al soprintendente Luigi La Rocca perché il direttore del Filangieri ha dichiarato di aver trasformato la Sala Agata del Museo in una frequentatissima Sala da ballo, incurante del dannoso calpestio sul predetto pregevolissimo pavimento maiolicato del Palizzi. Il pavimento va tutelato bloccando subito tali incongrue manifestazioni, e senza ricoprirlo con strutture invasive e incompatibili.