Italia Nostra

Data: 4 Marzo 2020

Leggi regionali 37 e 70: Italia Nostra Piemonte e le associazioni ambientaliste dicono no alle semplificazioni in materia edilizia

Leggi Regione Piemonte 37 e 70:  le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Legambiente, Mountain Wilderness e il Coordinamento dei Comitati piemontesi del Forum Salviamo il Paesaggio in riunione congiunta presso Italia Nostra Piemonte, dissentono sia sulle modalità (consultazione online) e sulla tempistica (scadenza 19 febbraio), sia sui contenuti delle proposte. Queste vanno a modificare le Leggi e i regolamenti vigenti per l’edilizia e la pianificazione territoriale, agiscono in una materia complessa sotto la riduttiva sigla della “semplificazione legislativa”, in realtà operano una modifica ordinamentale che riduce pesantemente il ruolo del controllo pubblico sulle trasformazioni dell’edificato urbano e non solo. Con la volontà di favorire una liberalizzazione del sistema rischiano di aprire o meglio spalancare una finestra derogatoria alle regole scritte nei Piani regolatori e nei regolamenti, ma lasciando il sistema quasi esclusivamente nelle mani regolatrici del mercato con pochi vincoli. Ne va della qualità futura del costruito e in specie della parte pubblica della città, dei suoi spazi liberi, delle sue aree a verde. Si smonta un modello di pianificazione che aveva i Comuni quali primi soggetti attori, ma si indeboliscono pure i vincoli che questi stessi Comuni hanno ancora rispetto alla pianificazione sovraordinata quale il Piano paesaggistico regionale. I contenuti di questi disegni Legge investono oggi per l’avvenire la qualità della vita della città e non solo, la riduzione degli spazi pubblici, l’equità e la certezza dei rapporti tra proprietà, l’integrità dei parchi naturali . Vengono di fatto sanate difformità parziali pregresse e future in una sorta di condono mascherato permanente, introdotte deroghe alle distanze stabilite tra edifici, derubricate a tolleranze gli impoverimenti in difformità delle finizioni esterne e delle simmetrie, riducendo la qualità del costruito, vengono superati gli indici edificatori dettati dai Prg, si indeboliscono le tutele a presidio dei centri storici, consentendo demolizioni e ricostruzioni e tutto sotto la veste della rigenerazione urbana o edilizia, cioè di quel nuovo mantra attraverso il quale si sacrifica la pianificazione della progettazione urbanistica, mentre il consumo del suolo lo si programma ancora sino ad almeno, per ora, il 2040. Per queste ragioni le associazioni che sottoscrivono, ricordando che hanno pieno titolo per intervenire alivello consultivo sulle materie di cui sono in discussione i progetti di legge regionale, hanno indirizzato al presidente del consiglio Regionale ed al presidente della II commissione consiliare permanente, la richiesta a che siano concessi loro congrui termini per poter svolgere la loro funzione costitutiva.

Adriana Elena My Presidente del Consiglio regionale Italia Nostra

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