Quinto incontro mensile con Italia Nostra sui temi di attualità che riguardano la tutela ambientale della nostra città. Relatore Ing. Mauro Dell’Amico.
La città è cresciuta, si è allargata ed ha occupato tutti gli spazi disponibili. E i corsi d’acqua? Peggio per loro, come in quasi tutta l’Italia.
Ma viene il giorno in cui si riprendono i loro spazi; e gli amministratori dicono: “è stata una bomba d’acqua come mai nel passato: Stato dacci i soldi per coprire i danni”.
Ma i danni è meglio non averli. Vediamo Savona come è messa: in generale il rischio deriva dallo sbarramento costituito da ferrovia e Aurelia e gli interventi sono stati fatti a monte senza risolvere il cuore del pericolo. In particolare il Molinero ha già fatto i suoi danni, il San Cristoforo deve passare in una strettoia insensata, il fosso Sant’Antonio è un cunicolo semi ostruito. Nei piani di bacino sono indicati molti punti con il massimo del Rischio “R4”. Intanto si continua a impermeabilizzare tutte le superfici, per non sporcarsi le scarpe quando si cammina. Rio Pizzuta è una minaccia per Riborgo e Rio Loriano preoccupa il Santuario. Ogni tanto si fa la scena di tagliare delle canne per far vedere che si fa qualcosa.
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