Italia Nostra

Data: 6 Giugno 2023

Crisi idrica…e la falda?

Il recente alternarsi di intensi periodi di siccità e di significative esplosioni di alluvioni di eccezionale violenza e gravità non sono altro che le due facce di una medaglia coniata da quello che viene definito dagli esperti climatologi il “Cambiamento climatico” indotto soprattutto, ormai in pochi lo contestano, dalla emissione dei così detti “gas serra”. La pianura padana è stata per secoli una terra promessa per l’abbondanza di acque, per la morfologia e per l’insolazione, fattori tutti ideali per le coltivazioni agricole, che hanno rappresentato da sempre uno dei principali motori di sviluppo e benessere per queste popolazioni. Ora tutto sta cambiando e lunghi anni di siccità si alternano a violente bufere creando un quadro particolarmente critico ed inospitale. Se ciò sconvolge equilibri di superficie, idraulici, sociali, organizzativi ed economici, cosa accade nel sottosuolo dove una ricchissima falda acquifera ha da sempre messo a disposizione acque sostanzialmente pulite ed abbondanti? Come si riflettono i cambiamenti superficiali sulle acque sotterranei e quali implicazioni e connessioni si stanno verificando in profondità? Questa presentazione vuole essere uno strumento di livello assolutamente divulgativo e semplificato per chiarire soprattutto a tutti coloro che non conoscono tale materia quali siano i meccanismi in atto e che azioni di differente livello andrebbero promosse per tutelare un bene tanto prezioso. Si inizierà in particolare con una descrizione semplificata di come è strutturata la falda milanese con sezioni geologiche, misure di livello e una sezione schematica della pianura lombarda. Verranno illustrati poi quali sono i meccanismi di ricarica naturale (precipitazioni, medie annue, ecc…) e di ricarica indotta (l’infiltrazione, le irrigazioni, ecc…) ed il rapporto con le acque superficiali (i fontanili, ecc…). Si esamineranno quindi i dati recenti e storici riguardanti i prelievi da falda e la relativa distribuzione (L’acquedotto di Milano, quantità distribuite e consumi, usi plurimi dell’acqua distribuita). Per concludere verranno avanzate proposte concrete di differente impatto e dimensione per ridurre i consumi soprattutto delle falde più profonde e preziose e tutelare le acque sotterrane (limitare le perdite strutturali dai sistemi di distribuzione, «buone pratiche», scelta di un nuovo modello sistemico che modifichi strategicamente i consumi indirizzandoli a seconda degli usi, le ”reti duali”, Il riuso delle acque reflue depurate soprattutto in agricoltura). A settembre, afferma il Presidente Edoardo Croci, organizzeremo una conferenza tenuta dai nostri Consiglieri di Sezione Arch. Guido Rosti Cesàri e Ing. Maurizio Brown, per affrontare nel dettaglio questo tema di comune interesse.

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