Italia Nostra

Data: 23 Gennaio 2018

Comunicato sull’abbattimento di platani e alberi nei viali della zona mare di Pesaro

Assistiamo impotenti all’ennesima strage di alberi ad alto fusto dall’enorme valore ambientale che sono sacrificati in nome della facile manutenzione, poco costosa e sicura, sostituiti con alberelli a lenta crescita dalle chiome striminzite e scarsamente ombreggianti. Abbattono platani sanissimi con i tronchi tagliati visibilmente intatti, privi di cavità e di qualsiasi  segno di parassiti, tarli, funghi o altri agenti patogeni.

Mi sembra di vedere lo stesso film come se qualcuno riavvolgesse il nastro di continuo…

A seguito delle legittime proteste dei giorni prenatalizi sembrava che le motoseghe si fossero fermate, ma dopo le feste ecco che sono tornate a finire il lavoro interrotto, contraddicendo le affermazioni del presidente di Aspes che dichiarava la fine,  per l’anno in corso, delle operazioni di rarefazione dei viali ombrosi dell’ex città giardino. Non so più a che santo votarmi né a quale autorità rivolgermi, dato che la tutela e gestione del verde pubblico è stata sottratta all’ex Corpo Forestale dello Stato e demandata ai comuni che non hanno nemmeno il personale tecnico sufficiente.

Infatti  tutti  i bravi giardinieri che fino alla fine degli anni ’70 e ‘80 curavano la manutenzione del nostro verde e creavano “sculture” di bosso rimaste solo nei ricordi delle vecchie cartoline, sono andati in pensione e non sono stati più sostituiti, perché, ormai da decenni, è stato ritenuto più conveniente esternalizzare  le loro funzioni. Ma quello che fa veramente male è constatare che in molti casi gli abbattimenti avvengono su richiesta di residenti che “scoprono” che dagli alberi cadono le foglie e sporcano perfino i loro marciapiedi, le macchine e i giardini.

Qualche anno fa Italia Nostra, dopo un’accesa protesta sulla stampa e in commissione ambiente era riuscita a salvare parte dei pini di viale Gorizia, o almeno a ottenere una sostituzione graduale, quando si è scoperto che le nuove piccole piante morivano ad una ad una davanti ad una villetta, perché i proprietari che odiano i pini, di notte mettevano il sale sulle radici.

In viale Cesare Battisti un parvenu del quartiere ha chiesto e ottenuto il taglio di quattro platani maestosi  che “sporcavano” e richiama alla mente un altro parvenu che in viale Dante riuscì a fare abbattere otto robinie pseudoacacie, perché i fiori e le foglie cadevano nella sua piscina, in cambio del rifacimento del marciapiede.  Un danno ambientale gigantesco a fronte del risparmio di qualche centinaio di euro. E l’elenco potrebbe continuare, ma stendiamo un velo pietoso sugli oleandri che hanno preso il posto degli olmi siberiani e i peri da fiore che imperversano un po’ ovunque.

Altra ciliegina sulla torta è la fresca notizia secondo cui Pesaro Parcheggi realizzerà una trentina di stalli nel giardino dell’ex ospedale psichiatrico San Benedetto abbattendo gli alberi nell’area del “Barchetto”, il parco che il duca Francesco Maria I Della Rovere aveva restaurato, inserendovi una residenza a forma di finta rovina, nella quale furono ospiti qualche anno più tardi Torquato Tasso e il padre Bernardo.

Mentre la Cina nel 2018 per contrastare il suo inquinamento, che è uno dei più importanti del mondo, pianterà 6 milioni di ettari di alberi, una foresta grande quanto l’Irlanda, noi a Pesaro siamo in controtendenza e distruggiamo il nostro patrimonio vegetale, alterando  il microclima, abbattendo la produzione di ossigeno e la possibilità di assorbire l’anidride carbonica che provoca i fenomeni estremi  legati ai cambiamenti climatici. E non mi vengano a dire che le nuove piante potranno sostituire le chiome secolari  rase al suolo.

Federica Tesini – Presidente di Italia Nostra Pesaro e Fano

 

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