Italia Nostra

Data: 21 Agosto 2015

Nuova fonte storica individuata a Fermo

Fermo è una città in cui numerose fonti di raccolta e approvvigionamento idrico – a cominciare dalle magnifiche Cisterne Romane – hanno, da secoli, caratterizzato la vita e lo sviluppo per tutta la popolazione. Esattamente un anno fa, la sezione di Fermo di ITALIA NOSTRA, ha organizzato una passeggiata alla scoperta delle principali fonti storiche cittadine (Fonte di San Francesco da Paola, Ninfeo di Palazzo Morroni, Fonte Nova, Fonte Fallera) che ha riscosso grande successo tra i partecipanti e che ha così dato l’opportunità di comprendere quale ulteriore ricchezza monumentale e storica esse siano per la città, seppure, per la maggior parte, in grave stato di degrado.

Da alcune settimane, a quelle già note, va aggiunta una nuova fonte recentemente scoperta, tornata alla luce da un fitto boschetto nel fosso Santa Petronilla, nella zona di fondovalle compresa tra il Cimitero Comunale e la strada provinciale Castiglionese. Una volta si accedeva alla fonte tramite una stradina fiancheggiata da grandi querce in corrispondenza della caserma dei Vigili del Fuoco fino al fosso dove, in un appezzamento boschivo di proprietà comunale, sorge ancora l’antica fontana. Il nome di Pozzo Massi assegnato a questa fonte, deriva da Pozzo Massimo che lo storico Giuseppe Cicconi nella sua pubblicazione del 1940, “Fermo nei suoi più notevoli monumenti superstiti di epoca romana, identifica con “Putei Maxii”, una fonte antichissimasita sul fondo valle prima della chiesa rurale di Castiglione che “mette al mare, detta comunemente Strada dei Pini lungo la quale, in altri tempi, si rinvennero importanti resti archeologici e ornamenti di epoca romana”.

La strada e la zona sono noti anche negli annali ecclesiastici perché, secondo una tradizione molto accreditata, vi subì il martirio San Filippo vescovo fermano nel 275 d.C. La fonte è formata da un grande arco a tutto sesto con una vasca centrale profonda m. 2.30 dall’attuale piano di campagna, oggi molto più alto di un tempo. Sui lati della struttura, quasi sommersi dall’acqua, si notano due cunicoli adduttori della falda sorgiva; una volta la fonte aveva anche funzione di lavatoio come si può dedurre dalla struttura del parapetto esterno.  Secondo quanto tramandato dai residenti più anziani del luogo, si dice  che sul fondo della vasca esista ancora un antico mosaico.

Un altro importante monumento, dunque, che andrebbe valorizzato e, certamente sottratto al degrado, così da costituire un’ ideale continuazione tra le “vie d’acqua” che hanno contribuito al fiorire e allo sviluppo della città di Fermo.

Massimo Spagnoli – Coordinatore Gruppo Speleo CAI Fermo, Consigliere Italia Nostra Fermo

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