Il coordinamento delle associazioni ambientaliste del Piemonte (FAI, Italia Nostra, Pro Natura, WWF) hanno scritto una lettera aperta alle istituzioni e alla stampa per stigmatizzare la riproposizione del Parco a tema di divertimenti Mediapolis destinato a distruggere una delle piĆ¹ belle zone del canavese (Comune di Albiano).
Dopo tanto silenzio, Mediapolis torna a farsi improvvisamente viva, ma con altre voci, altri luoghi e altre modalitĆ ; per la veritĆ , ce lo aspettavamo. GiĆ nel nostro comunicato del 9 febbraio scorso, che quasi nessuno ha pubblicato dicevamo:
ādall’assemblea straordinaria della SocietĆ tenutasi il 4 Dicembre 2009 risulta che ĆØ rimasto completamente ineseguito lāaumento di capitale che Mediapolis aveva riservato al Consorzio Cooperative Costruttori di Bologna, per un totale di circa 10 milioni di euro, tra capitale e sovrapprezzo. Analogamente non sono stati sottoscritti i titoli obbligazionari deliberati da precedente assemble. La SocietĆ ha dovuto dunque disporre frettolosamente un nuovo aumento di capitale, richiesto ai propri soci e assai piĆ¹ limitato (ā¬ 300.000,00 + sovrapprezzo) spiegando: āin modo da poter affrontare meglio le trattative con i potenziali partner, soprattutto con un orizzonte temporale maggiore, necessario per poter ingegnerizzare le prossime operazioni sia sotto il profilo operativo sia finanziario sia societarioā.
Spiegavamo che Mediapolis citava i finanziamenti ottenuti da Brainspark, che Brainspark, come si ricava dallāAnnual Report al 31 Dicembre 2008, ĆØ una societĆ finanziaria inglese che nel bilancio 2008 presentava una perdita di 2.305.000 sterline; che lāentrata di Brainspark nel capitale di Mediapolis desta ulteriori preoccupazioni, trattandosi, come accennato, di una societĆ finanziaria che seleziona i propri investimenti in base a criteri di mera redditivitĆ e che non ĆØ certo interessata a quelle prospettive di sviluppo sociale che sono servite finora a giustificare e coprire i veri obiettivi dei proprietari.
A quanto ci risulta, anche il nuovo aumento di capitale deliberato il 4.12.09, per 300.000 + sovrapprezzo per un totale di mezzi freschi di 1.494.000 ā¬, ĆØ stato sottoscritto solo in parte e cioĆØ solo da Mediapolis Investments SA per ā¬ 172.689. I nuovi mezzi freschi sono quindi 853.090 ā¬, tenuto conto del sovrapprezzo azioni. Gli altri soci, molti dei quali canavesani, non hanno dunque sottoscritto lāaumento di capitale loro riservato, evitando in tal modo di impegnare proprie risorse in un progetto che forse non giudicano piĆ¹ cosƬ promettente.
In effetti oggi il regista di tutta lāoperazione Mediapolis ĆØ la societĆ Brainspark che, attraverso Mediapolis Investments SA del Lussemburgo, detiene la maggioranza delle azioni. Brainspark ĆØ una societĆ che negli ultimi tempi si ĆØ distinta in una serie di acquisizioni di partecipazioni in societĆ diverse, tutte giustificate dalle possibili sinergie o complementarietĆ con ālāinvestimento principaleā: Mediapolis.
Queste partecipazioni sono state regolarmente comunicate al mercato londinese, ma solo ora, finalmente, il dott. Alfredo Maria Villa, finanziere internazionale molto eclettico e nuovo vero dominus di Mediapolis, ne dĆ conto anche in Italia, non ad Albiano, ad Ivrea e comunque in Canavese, ma a Roma. Ed ĆØ Villa a informarci, non Porcellini o Emiliani, forse anche loro troppo ācanavesaniā.
Il perchĆ© di questa inconsueta scelta di comunicazione ĆØ una delle domande che dovrebbero porsi anche le istituzioni piemontesi in quanto, secondo noi, questo ĆØ solo uno dei segnali di una nuova strategia del tutto indifferente agli effetti economici e sociali in Canavese, preoccupata solamente di presentare agli investitori stranieri una Mediapolis particolarmente lucrativa.
GiĆ il fatto che il valore dei terreni di Albiano venga dichiarato pari a 52 milioni di euro, contro un valore di bilancio 2008 di 11.627.024 ā¬, lascia intravedere le potenzialitĆ speculative di questa nuova direzione e solleva perĆ² unāaltra domanda: se questo ĆØ davvero il nuovo prezzo dellāarea, ciĆ² ĆØ dovuto al valore aggiunto dei comportamenti pubblici (edificabilitĆ dellāarea, valutazioni favorevoli, accordi e intese e, forse, tra poco, le concessioni), ma di questa gigantesca valorizzazione immobiliare privata, qual ĆØ davvero il vantaggio collettivo? Non sarebbe il caso di fare, una buona volta, un bilancio dei costi/benefici pubblici non viziato da giudizi aprioristici e da valutazioni obsolete?Queste nuove analisi si rendono poi oggi assolutamente necessarie per spiegare, alle Istituzioni e allāopinione pubblica, come mai il costo del progetto viene dichiarato pari a 220 milioni di euro, mentre, ancora nellāAccordo di Programma era valutato in 450 milioni. Cosa ĆØ cambiato?
La differenza ĆØ talemente notevole che non puĆ² che far pensare a modifiche radicali dellāiniziativa, tali da renderla ānuovaā anche ai fini dellāintero processo autorizzativo ( Valutazione di Impatto Ambientale e Accordo di Programma inclusi) che andrebbe, di conseguenza, interamente rivisto.
Come si puĆ² continuare a gestire la vicenda Mediapolis come se nulla sia successo e nulla stia succedendo? Possibile che le Istituzioni non si preoccupino di convocare i nuovi interlocutori, che operano soprattutto tra Londra e il Lussemburgo, per verificare ogni evoluzione, societaria e progettuale, dal solo punto di vista del pubblico interesse?
Niente affatto! Uscito di scena il principale sponsor di Mediapolis cāĆØ subito che si incarica di replicarne il ruolo: lāassessore provinciale Ida Vana, perchĆ© āIvrea e il Canavese si possono considerare la terra piĆ¹ attrattiva della provincia di Torino, per nuovi insediamenti a partire da Mediapolisā. Mai un dubbio, mai unāincertezza: con grande disinvoltura la Provincia trascura ancora ogni nuovo segnale di rischio, e si dispone diligentemente a āoccuparsi della formazioneā.
Il Comune di Albiano ĆØ totalmente bypassato; della Regione non sappiamo ancora nulla: sappiamo che Mediapolis era un progetto fortemente sostenuto dalla Presidente Bresso, che ha sempre respinto ogni critica, ogni proposta, ogni richiesta. Ci auguriamo che prima di assumere ogni decisione in merito, la nuova Regione voglia ascoltare e capire, per evitare di condividere la responsabilitĆ di un danno territoriale irreparabile e per non assecondare passivamente un progetto che ĆØ, prima di tutto, unā iniziativa privata a scopo di lucro privato, di investitori sempre piĆ¹ lontani.
Segreteria presso Pro Natura Torino: Via Pastrengo 13 ā 10128 Torino
Tel. 011/5096618 ā Fax 011/503155 ā e-mail: pronto@arpnet.it