Italia Nostra

Data: 8 Giugno 2011

Albiano d’Ivrea, Mediapolis, un comunicato delle Associazioni ambientaliste

La presa di controllo di Brainspark su Mediapolis è stata annunciata nel giugno 2010 da Alfredo Villa, Amministratore Delegato di Brainspark, con queste parole: “Il progetto Mediapolis è il cuore della nostra strategia di sviluppo nel settore del Leisure che, a quanto ci dicono le ricerche sulle famiglie italiane effettuate quest’anno, è in forte crescita e non solo in Italia”. Ancora il 31 marzo 2011  in un proprio comunicato, sempre Alfredo Villa, ora anche Presidente oltre che AD, affermava che: “Il progetto Mediapolis rimane il nostro asset principale e, negli ultimi 18 mesi dal nostro investimento iniziale, siamo stati la forza trainante dello sviluppo…..”.

Due mesi dopo, il 27 maggio scorso, un nuovo comunicato di Brainspark dichiarava invece: “Anche se Mediapolis è il più grande investimento nel portafoglio Brainspark, il Consiglio ha convenuto che il costo e il tempo che ci vorrà per sviluppare il parco a tema non è in linea con la strategia di investimento della Società.”

Che cosa è dunque successo negli ultimi due mesi per fare cambiare così radicalmente idea a Brainspark, fino al punto di disfarsene? In realtà, per il momento, l’operazione è soltanto annunciata perché tutt’altro che conclusa e non mancano interrogativi e dubbi sui suoi effetti, ai quali la stessa Mediapolis dovrebbe darsi la pena di rispondere e di chiarire.

L’operazione annunciata consiste nei seguenti passaggi:

–          Brainspark sottoscrive un aumento di capitale di Mediapolis per 2,5 milioni di euro, aumentano così la sua partecipazione, diretta e indiretta (tramite Mediapolis Investments del Lussemburgo) fino a poco più del 75%. In questo modo, Brainspark è in grado di assumere qualsiasi decisione di sia di ordinaria, sia di straordinaria amministrazione, anche contro  l’eventuale opposizione dei soci di minoranza.

–          L’aumento viene pagato non in contanti, ma in azioni della società ORH, la società holding del Gruppo Ora Hotel, corrispondenti al 20% del capitale sociale di ORH. Queste azioni sono state acquisitate a marzo 2011 al prezzo di 1 milione di euro in contanti e sono conferite a Mediapolis al valore di 2 milioni di euro e cioè il doppio del prezzo di acquisto. Una rivalutazione del 100% in tre mesi è a dir poco sbalorditiva!

–          Contemporanemente, un non meglio identificato “fondo immobiliare italiano” avrebbe avanzato un’offerta (non vincolante) per acquisire da Brainspark la partecipazione in Mediapolis e per comprare da Mediapolis i terreni di Albiano di sua proprietà. Il prezzo di queste transazioni dovrebbe essere, secondo il comunicato Brainspark, “un multiplo” dei rispettivii valori contabili. Anche in questo caso però, il pagamento avverrebbe non in contatnti, ma mediante l’emissione di azioni del fondo immobiliare.

–          Con ciò, il Fondo diventerebbe dunque il nuovo proprietario di Mediapolis (con il 75% ex Brainspark).

Questa operazione, e cioè la vendita dei terreni (o delle quote della Società Mediapolis) ad un fondo immobiliare conferma il rischio per la Regione Piemonte e per le altre amministrazioni piemontesi interessate, di prestare aiuto e risorse proprie per favorire una semplice operazione immobiliare a carattere speculativo.

In questo caso verrebbero assolutamente meno le ragioni di pubblico interesse che, occorre non dimenticarlo, inizialmente hanno consentito l’inserimento della iniziativa nel “Patto Territoriale” e la deroga alla rigorosa inedificabilità delle aree per i vincoli agricoli e idrogeologici.

Una volta constatato che Mediapolis è diventato unicamente un oggetto di scambio sul mercato finanziario, sono automaticamente venuti meno i motivi di pubblico interesse e le aspettative originarie per una inizativa atta a favorire lo sviluppo economico e sociale del Canavese.

Come le nostre associazioni hanno da sempre sostenuto, si deve quindi pensare a ipotesi alternative: fra le quali si ripropone con forza il ripristino della destinazione agricola originariamente prevista.

Il  coordinamento delle Associazioni ambientaliste

FAI (Fondo Ambiente Italiano),  Federazione Nazionale Pro-Natura,  Italia Nostra Piemonte e Valle d’Aosta, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, WWF Piemonte

6 giugno 2011

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