Italia Nostra

Data: 11 Gennaio 2016

Italia Nostra Sud Salento: Auguri Melissano!

Leggendo in questi giorni sulla stampa sull’iniziativa dell’associazione “Stay’nstreet” di Melissano con l’installazione in piazza S. Francesco di un albero di Natale, realizzato  con quindicimila bicchieri di plastica, e di una maxi lanterna in legno, mi sono incuriosito e ho voluto verificare di persona la particolarità di tali installazioni, avendo vissuto – qualche decennio fa – la vicenda di un’altra “installazione” nello stesso luogo.

Arrivato sul luogo sono rimasto sbigottito per l’incongruenza e la banalità delle installazioni, per l’assurdità e la dissonanza dei vari elementi presenti in quella pseudo-piazza! A dire il vero, sotto certi aspetti, tutto era “coerente”: dall’albero di dieci metri di bicchieri di plastica alla maxi-lanterna, dal maxi-cartellone pubblicitario al pannello dello stradario cittadino, dalle bacheche volanti (poste qua e la) alle varie pseudo-decorazioni natalizie: era tutto un’accozzaglia di elementi e una desolazione che avevano come “sfondo ideale” la monumentale e nota fontana. Di fatto gli elementi “stonanti” erano la facciata della Matrice e il povero S. Francesco, statuina capitata per caso o collocata forse per redimere quel luogo così brutalmente stuprato! Ebbene si, mi riferisco proprio a quel luogo, divenuto famoso in tutt’Italia più di una decina d’anni fa che “per volontà” dell’allora podestà (che ancora troneggia) pensò di mettere a saccheggio il centro storico di Melissano per realizzarvi un anonimo slargo e violentare la facciata neoclassica della Matrice collocandovi a destra un grande fallo a mo’ di fontana!

Con l’installazione in quel luogo per le festività natalizie di quel grande cono di plastica (a mo’ di albero) e della maxi lanterna non si è fatto altro che “completare l’opera del podestà”: tutto era coerente con una “visione” dello spazio urbano e del luogo simbolo di una città in cui i segni, i materiali, le forme, gli arredi, le facciate delle costruzioni, erano “così armonico” che neanche il maggiore cultore del kitsch avrebbe potuto immaginare!!!

Sempre sulle cronache dei giornali sull’iniziativa dell’albero di plastica che è “una bellissima opera ecosostenibile, frutto di fantasia e di rispetto dell’ambiente”; e poi ancora che con tale attività, l’Associazione intende “rinnovare, innovare e vivere Melissano” e che questo vuole essere “un nuovo inizio per Melissano”. A tal punto non potevo che domandarmi: si possono fare tali affermazioni associandole ad iniziative così banali? Con tutto il rispetto per chi ha lavorato per realizzare tali manufatti, non si può assolutamente arrivare ad attestazioni di tale portata! Ma dai, siamo seri! Non si possono propinare ad una comunità, costituita principalmente da cittadini ben pensanti, da professionisti, da docenti,  da imprenditori, da buoni contadini ed artigiani e da giovani studenti, concetti ed affermazioni così gratuite che poi vanno ad avvalorare interventi così scadenti! Sarà forse che, assuefacendosi al brutto, non ci si rende più conto della realtà  in cui si vive, tanto da affezionarsi! D’altronde “ogni scarafone è bello a mamma soa”.

Sarà così, ma io non ritengo che i cittadini di Melissano debbano rassegnarsi a tale decadimento, anche perché con questa logica non si fa che continuare a sprofondare nel degrado dando l’idea alle nuove generazioni che qualsiasi porcheria è lecita e non fa niente se poi negli oscuri angoli della Villetta dei Caduti i ragazzi si bucano! Sarà anche per questo che vivendo in luoghi così degradati si perde il senso della buona gestione del patrimonio e delle proprie risorse. Guarda caso è quello che è avvenuto a Melissano i cui bilanci comunali sono intrisi da debiti, creati anche per realizzare quello slargo e quell’assurda fontana, che oggi non ha più l’acqua per piangere, ma solo il guano dei piccioni!

Eppure questa cittadina del Salento, così operosa e intraprendente, meritava altro. Meritava e merita una gestione più rigorosa e attenta, capace di domandarsi sulle scelte più opportune e come tutelare e promuovere le proprie risorse. Ricordo ancora quando, durante il dibattito che organizzammo con Italia Nostra per discutere di quell’assurda fontana che si stava realizzando, che alcuni cittadini stavano per linciarci per il fatto che si metteva in discussione l’opera del “podestà”! Eppure a Melissano non mancano le realtà associative che si adoperano per il “bene comune”: penso all’impegno di tanti cittadini come quelli dell’Associazione Stay’nstreet o il Gruppo locale della Lega tumori, da anni impegnati sul fronte della salute e dei quale ricordo con affetto che vollero omaggiarmi di una targa per il mio impegno sull’ambiente.

Pertanto non rimane altro che sperare e, prendendo come auspicio i buoni propositi dell’associazione “Stay’nstreet” o l’interrogativo riportato sul manifesto affisso per le feste natalizie da un gruppo politico “come sarà questa città?”, rimboccarsi le maniche e, attraverso un serrato confronto, capace di coinvolgere tutte le realtà (locali e non), discutere su ciò che è stato fatto e ciò che bisogna fare perchè a Melissano si avvii una vera rivoluzione! Beninteso una rivoluzione culturale che sappia ripensare il modo di gestire la città e le sue risorse, capace di  rimuovere gli scempi realizzati in questi decenni ad iniziare – magari – da quelli di Piazza S. Francesco e i tanti altri, come quelli di Via Casarano (il principale corso della città) che è diventata un “calvario”, a parte quello storico (presente  sulla stessa strada) che è un piccolo gioiello, grazie anche alla cura di chi lo manutiene.

La speranza è che a Melissano, finita un’epoca, si volti pagina in modo che sulla città non volino più falchi neri ma colombe bianche! Per questo è doveroso che il dibattito per le prossime amministrative prescinda dalla partitica e verta sui programmi e sulle donne e gli uomini capaci di incardinarli. E’ doveroso che si discuta con rigore sul futuro della città che, proprio partendo dalle alterazioni urbanistiche ed ambientali degli ultimi decenni, sappia ripensare il modello di sviluppo mettendo al centro di esso la bellezza che (come disse qualcuno) è quella che “salverà il mondo” e – quindi – anche Melissano. Un primo obiettivo ed un segnale emblematico in tal senso potrebbe essere quello che la prossima Amministrazione adottasse un Piano particolareggiato di riqualificazione urbana in cui prevedere la rimozione delle numerose brutture inferte in questi anni, tra cui l’abbattimento (con tanto di cerimonia) di quell’orrenda fontana!

Ritornando all’albero di quindicimila bicchieri, che evidentemente sono stati acquistati e non riciclati (con evidente sperpero di denaro e di energia per produrli, altro che ecosostenibile!), la domanda è d’obbligo: quando sarà  rimosso i materiali saranno recuperati in maniera differenziata o contribuiranno alla produzione di ulteriori rifiuti da doverli poi smaltire in discarica?

Intanto l’uscente “podestà” ritengo che sia tra i candidati più qualificati cui assegnare il Premio “Attila”. Quello alla carriera, ovviamente!  Auguri Melissano!
Marcello Seclì – Presidente Italia Nostra – Sezione Sud Salento

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