Italia Nostra

2 Maggio 2024

Italia Nostra Sardegna plaude alla decisione della Giunta Regionale sulla moratoria degli impianti FER

eolico

La Delibera della Giunta Regionale della Sardegna, su proposta della Presidente Todde, con cui si approva il disegno di legge concernente “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistici e ambientali”, al fine di arginare l’aggressione da parte della speculazione, che sta ricoprendo l’intera Sardegna (mari compresi) di devastanti impianti di produzione elettrica, è un segnale incoraggiante, oltre che una decisa svolta rispetto alla colpevole inerzia fin qui dimostrata dalla politica isolana.

Italia Nostra Sardegna, da sempre schierata a difesa del paesaggio sardo e della tutela dell’integrità culturale dello stesso nelle sue storiche componenti, ritiene che con la decisione di sospendere le autorizzazioni di ogni nuovo insediamento di impianti industriali per la produzione di energia elettrica, nelle more di una corretta e improcrastinabile pianificazione energetica e paesaggistica, si sia finalmente imboccata la strada giusta. Moratoria che Associazioni e Comitati di cittadini chiedevano, ormai da troppi anni ad amministratori regionali resi sordi dalla subalternità culturale allo Stato e ciechi dagli interessi locali.

Finalmente un segnale di cambiamento e rottura rispetto alle non scelte del recente passato.

L’auspicio è che questo primo passo si concretizzi al più presto in Consiglio Regionale attraverso l’approvazione del disegno di legge e che la Regione si faccia carico di portare una problematica ormai indifferibile in seno alla Conferenza delle Regioni affinché la questione della transizione energetica e degli oneri che ne derivano venga affrontata in modo equo e sostenibile senza lasciare alcuno spazio alla speculazione ed alla conseguente devastazione dei territori.

Italia Nostra Sardegna chiede con forza che gli ulteriori adempimenti, quali quelli connessi all’applicazione del d.lgs,199/2021, tra i quali l’individuazione delle aree idonee e non, e l’annunciato completamento del PPR per le aree interne vedano coinvolti comunità, comitati, associazioni, in sintesi quella società civile finora esclusa dai processi decisionali e lasciata ai margini della politica attiva.

Li 30 aprile 2024

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