Italia Nostra

4 Novembre 2022

La sentenza del Tribunale di Patti cancella, di fatto, la mafia dei Nebrodi 

 

Lunedì 31 ottobre 2022, sul volto di Giuseppe Antoci scorrono lacrime di commozione e di soddisfazione. Alle 23.09, i giudici del Tribunale di Patti leggono la sentenza che, di fatto, cancella la mafia dei Nebrodi: dieci assoluzioni, 91 condanne, oltre 600 anni di carcere e confische per 30 milioni di euro nel verdetto del Tribunale. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, truffa all’UE, falso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori. A istruire l’atto d’accusa alle “famiglie” mafiose dei Nebrodi dei Batanesi e dei Bontempo Scavo è stata la Dda di Messina che in 20 mesi ha ricostruito davanti al tribunale di Patti gli organigrammi dei clan svelando complicità di prestanomi e insospettabili professionisti. 

In aula, dunque, anche Giuseppe Antoci, oggi presidente della Fondazione Caponnetto ed ex presidente del Parco dei Nebrodi, che ha denunciato il rischio che le mani dei clan arrivassero ai fondi europei. Nel 2015 Antoci ha introdotto nel Parco un protocollo per l’assegnazione degli affitti dei terreni che prevede la presentazione del certificato antimafia anche per quelli di valore a base d’asta inferiori a 150.000 euro. Il 19 settembre 2019 la Commissione Europea intervenendo, con un’apposita nota a firma di Phil Hogan, sulle infiltrazioni mafiose in agricoltura nei Paesi Europei, riconosce nel Protocollo Antoci, vigente in Italia, uno importante strumento di lotta alla mafia. 

“Le truffe sono state riconosciute per buona parte” ha detto subito dopo il pronunciamento della sentenza il pubblico ministero di Messina Vito Di Giorgio. “E’ un momento importante. Abbiamo fatto quello che andava fatto, abbiamo superato il silenzio e abbiamo fatto capire che i fondi europei dovevano andare solo alle persone per bene e non ai capimafia” ha aggiunto Antoci. E poi: “La lotta alla mafia non si può fare solo con la repressione, ma va fatta ogni giorno”. Ancora una volta la stima mia personale e di Italia Nostra a Giuseppe Antoci: a questo tenace, indomito servitore dello Stato, in una terra, la Sicilia, tanto difficile e complessa quanto straordinariamente ricca di bellezza. 

Questa sentenza risarcisce Antoci dell’amarezza per la revoca dell’incarico di presidente del Parco dei Nebrodi disposta il 18 febbraio del 2018 da Nello Musumeci, l’allora presidente della Regione Siciliana. Ad Antoci, che circa due anni prima aveva subìto un attentato di stampo mafioso, Italia Nostra Sicilia aveva espresso la propria solidarietà dichiarando: “Gli importanti risultati ottenuti in questi anni da Antoci in Sicilia hanno consegnato alla comunità nazionale e internazionale un esempio concreto di buona amministrazione, ma hanno altresì rappresentato un imprescindibile punto di riferimento per i cittadini onesti e operosi. Le battaglie per la legalità che, insieme a tanti sindaci, il presidente Antoci ha portato avanti in questi anni, conducendo una virtuosa azione politica e amministrativa che ha visto protagonisti tanti Comuni siciliani e il Parco dei Nebrodi, ha fortemente indebolito le mafie nei territori”.

Prof. Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia

per la foto in evidenza: Di Ldi – it: File:Montesoro.jpg, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8111610

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