Il Prof. Marcello Cioè intrattiene i Melillesi con l’affascinante storia artistica
Chiarezza espositiva per gli interessanti contenuti finalizzati alla conoscenza della storia architettonica del convento dei Cappuccini di Melilli: questa la cifra dell’incontro tenuto da Marcello Cioè, direttore della Biblioteca Innocenziana, sabato 25 marzo, nella chiesa francescana della cittadina iblea. Il tempo trascorso insieme a Cioè ha corroborato la consapevolezza di quanti hanno assistito al suo interessante intervento: quella relativa all’importanza storica e sociale, artistica ed economica dell’insediamento francescano a Melilli.
Una vera e propria cittadella, completamente autonoma, simbolicamente abitata da 12 frati che vivevano secondo la rigida regola del Santo di Assisi. Nella Chiesa, luogo d’incontro tra i frati cappuccini e la comunità melillese, nulla doveva distogliere l’attenzione dal punto focale dell’edificio, ossia l’altare: da questa necessità la scelta della pianta a navata unica, la spoglia facciata e la piazzetta antistante.
È la semplicità il fil rouge che lega disegno architettonico e volontà estetica: in pietra, legno e paglia gli arredi della chiesa e della sagrestia a simboleggiare il desiderio umano di seguire le orme di San Francesco. Legata alla tradizione e alla venerazione dei Padri Cappuccini di Sicilia l’iconografia del trittico sull’altare. Con approfondimenti e curiosità, il direttore Cioè ha tenuto alta l’attenzione dei presenti in maniera gradevole e partecipata: un chiaro esempio di come l’amore per il sapere affascina e attrae sempre molta più persone.
Addetto stampa
Alessandra Privitera
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