La sera del 14 marzo, in una sala gremita di cittadini alla Casa del Popolo del Galluzzo, si è tenuto l’incontro pubblico organizzato dal Comitato in difesa del monumentale Palazzo del Podestà, edificato nella prima metà del 1400, di cui l’amministrazione comunale fiorentina, proprietaria, ha autorizzato – contro le buone regole della partecipazione, anzi senza la minima verifica della volontà della popolazione – l’uso residenziale privato del secondo e terzo piano, previa la trasformazione degli storici spazi in 8 appartamenti (bilocali), con loro affidamento trentennale ad una cooperativa che contribuisce alla realizzazione dei lavori.
E’ dunque questa la fine che farà un patrimonio culturale e bene comune veramente ‘identitario’ di primaria importanza? Sono 42 gli stemmi sulla facciata, appartenuti ai tanti podestà che vi hanno avuto sede, risalenti al periodo tra il 1472 e il 1765: alcuni sono in cattivo stato di conservazione, ma ne spiccano circa venti in maiolica colorata del XV e XVI secolo. Il più pregiato e meglio conservato è quello di Pagolo di Niccolò Frescobaldi, datato 1503 e circondato da una pregevole ghirlanda di foglie, fiori e frutta.
Il Palazzo è emblema del Galluzzo, centro abitato fuori Firenze, lungo la storica via Senese-Romana, che è stato Podesteria e Comune indipendente per numerosi secoli, dal tardo Medioevo fino al 1928, quando da Mussolini fu accorpato a Firenze. Incredibile risulta il silenzio della Soprintendenza fiorentina, che pare completamente inerte e asservita alla logica della svendita del patrimonio pubblico e al ‘far cassa’ con beni culturali di primaria importanza.
Italia Nostra Firenze è intervenuta fin dai primi allarmi lanciati dal Comitato del Palazzo del Podestà (che ha raccolto oltre 1000 firme a sostegno), ha partecipato a varie manifestazioni pubbliche ed era presente in sala, a ribadire il proprio appoggio incondizionato a questa battaglia di civiltà.
Mariarita Signorini