Italia Nostra

Data: 7 Maggio 2012

La gestione del Parco Nazionale dello Stelvio ha bisogno di certezze, quindi di scelte politiche

Si pubblica la lettera aperta indirizzata al Ministro Corrado Clini* dalle sezioni provinciali/regionali (TRENTINO – ALTO ADIGE) di ITALIA NOSTRA, LEGAMBIENTE, LIPU, MOUNTAIN WILDERNESS, WWF e da CIPRA Italia in merito alla preoccupante situazione in cui versa il Parco Nazionale dello Stelvio, che attende dal dicembre 2010 il rinnovo del Consiglio Direttivo del Consorzio e dal 2011 il rinnovo dei Comitati di gestione del settore trentino e altoatesino.

Egregio Signor Ministro dell’Ambiente,

le scriventi Associazioni Ambientaliste desiderano con la presente lettera aperta esprimere allarme e preoccupazione per l’attuale situazione di incertezza e vacanza degli organi del Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio, istituito con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 novembre 1993, in applicazione della legge quadro sulle aree protette 6 dicembre, n. 394. Da molti mesi gli organi collegiali dell’Ente Parco sono scaduti: il Consiglio direttivo dal 26 dicembre 2010; il Comitato di gestione per la Provincia Autonoma di Bolzano dal 12 marzo 2011 e quello per la Provincia autonoma di Trento dal 16 luglio 2011. Il Comitato di gestione per la Regione Lombardia rimarrà in carica per altri due mesi e mezzo, fino al 16 luglio 2012.

A termini del DPCM (art. 5, comma 3) del 1993 la nomina del Consiglio Direttivo spetta al Ministro per l’Ambiente, che vi provvede con apposito decreto, ma ad oggi non risulta alcun provvedimento di rinnovo di questo organo, fondamentale – insieme ai 3 comitati di gestione – per un buon governo di questa importante area protetta delle Alpi. Attualmente la gestione dell’Ente Parco è affidata al Presidente Ferruccio Tomasi, riconfermato per altri cinque anni con decreto ministeriale n. 1126 del 3 agosto 2009; al Direttore del Consorzio Platter e ai dirigenti dei tre settori (lombardo, sudtirolese e trentino). Il Piano per il Parco, previsto ai sensi dell’articolo 12 della legge quadro sulle aree protette (394/1991),  giace da anni presso gli uffici del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, in attesa dell’approvazione definitiva. La sua mancanza impedisce naturalmente una gestione efficace e in sintonia con gli indirizzi della legislazione europea ed internazionale. A questo si aggiunge la drastica riduzione dei finanziamenti statali in atto ormai da anni, che compromette alla radice ogni possibilità di un efficace operare. In particolare, le leggi finanziarie degli ultimi 3 anni, estremamente severe, hanno penalizzato in modo drastico la funzionalità e gli scopi istituzionali dei Parchi Nazionali. Le aree protette italiane stanno soffrendo una carenza di risorse economiche che le porta inevitabilmente a tagliare i servizi alle popolazioni locali attraverso la mortificazione della ricerca scientifica e naturalistica, la drastica riduzione del personale, il taglio imposto alle assunzioni di operai stagionali, il blocco di ogni iniziativa tesa alla conservazione e alla difesa della biodiversità.

La norma di attuazione, approvata dalla Commissione dei Dodici il 30 novembre 2010 – senza un’intesa con la Regione Lombardia – e recepita il mese seguente dal Consiglio dei Ministri, che prevedeva la soppressione del Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio appare in evidente conflitto con il dettato della legge nazionale sulle aree protette e sembra indirizzata al sostanziale smembramento dell’area protetta in tre realtà del tutto autonome. Giustamente il contestato provvedimento del 2010 non è stato approvato del Capo dello Stato. In presenza di una tale situazione di stallo e sostanziale paralisi dell’Ente, le scriventi Associazioni ribadiscono il loro sostegno all’istituto del Parco Nazionale quale strumento essenziale per un’azione di tutela tale da assicurare il mantenimento e il potenziamento del Parco Nazionale dello Stelvio, quale presenza essenziale nel quadro delle aree protette alpine.

Tutto ciò considerato le Associazioni firmatarie sono disponibili ad un confronto e richiedono:

  1. il rinnovo tempestivo del Consiglio Direttivo del Parco, condizione indispensabile per la successiva formazione dei tre Comitati di gestione;
  2. l’approvazione del Piano di gestione del Parco, adeguandone le normative e gli atti di indirizzo alle più recenti sollecitazioni pervenute dall’Unione Europea in termini di conservazione, della gestione del paesaggio, della tutela della biodiversità;
  3. un’adeguata revisione dei finanziamenti al Parco Nazionale dello Stelvio, tale da permettere all’Ente di far fronte ai propri compiti statutari;
  4. di avviare le necessarie procedure presso l’Unione Europea per valutare la possibilità di inserire il Parco Nazionale dello Stelvio in un’area strategica di valenza internazionale, un parco trasnazionale, il Parco Naturale europeo delle Alpi Centrali, che comprenda nel suo futuro ambito le confinanti aree protette dell’Austria e della Svizzera, oltre ad altri Parchi Naturali italiani (Adamello-Brenta, Adamello, Orobie-Valtellinesi e Orobie Bergamasche).

Con la presente siamo infine a chiederLe, in occasione della sua venuta a Trento per il Festival dell’Economia (31 maggio – 3 giugno 2012), un incontro con una delegazione delle nostre associazioni per discutere del FUTURO DEL PARCO NAZIONALE dello STELVIO.

Cordiali saluti.

Luigi Casanova

Vicepresidente di CIPRA Italia

Paolo Mayr

Presidente della sezione trentina di Italia Nostra

Umberto Tecchiati

Presidente della sezione di Bolzano di Italia Nostra

Andrea Giachetti

Presidente del Circolo di Trento di Legambiente

Sergio Merz

Delegato provinciale LIPU

Renata Tavernar

Capogruppo regionale Mountain Wilderness

Osvaldo Negra

Presidente della sezione Trentino – Alto Adige del WWF

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Per contatti: Italia Nostra – Trento: trento@italianostra.org

* La lettera è stata inviata venerdì scorso al Ministro Clini e per conoscenza al Capo dello Stato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al presidente della Regione Lombardia, ai presidenti delle Province autonome di Bolzano e di Trento, agli assessori regionale e provinciali all’ambiente, al presidente della Commissione dei Dodici, al Presidente e al Direttore del Parco Nazionale, al presidente del Comitato di gestione del settore lombardo e ai dirigenti degli uffici periferici dell’Ente Parco.

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