Italia Nostra

Data: 22 Dicembre 2017

Italia Nostra Perugia sulla vicenda “Agri Flor” di Villa Pitignano

Chiamata da diversi cittadini danneggiati, “Italia Nostra” ha esaminato le carte di questa annosa vicenda legata all’attività di trattamento rifiuti esercita da Agri Flor s.r.l. a Villa Pitignano. Ciò che più colpisce è il comportamento dei pubblici funzionari tenuti ad applicare le norme secondo i principi di imparzialità e sensatezza delle procedure adottate. Un’azienda che riceve ordinanza di Sospensione Lavori però non ottempera e addirittura le è consentito presentare progetti di “sanatoria” (di adeguamento alle Migliori Tecniche Disponibili), mostra che qualcosa non va nella Pubblica Amministrazione. Tanto più se considerati due fenomeni collaterali: da un lato la ridondanza di enti, uffici, controllori, leggi, regole, dall’altro lato la determinazione con cui le stesse leggi vengono normalmente brandite contro semplici cittadini.

In particolare si vogliono utilizzare deroghe alle normative urbanistiche che però la legge prevede solo per pubblica utilità. Al contrario l’esito concreto di tali deroghe può tradursi facilmente in danno evidentissimo alla popolazione circostante e alle aziende turistico-ricettive della zona, pesantemente penalizzate dai cattivi odori emanati finora e in futuro.

E’ sottinteso che ogni azienda in sé integra un interesse benefico per tutta la società (stipendi ai dipendenti, versamenti agli enti di previdenze-assistenza, fornitori, investimenti, tasse, etc), ma nel contempo può comportare azioni ed eventi dannosi per qualcuno o per molti sotto diversi profili: vivibilità, inquinamento, danni paesistici, danni immobiliari e/o patrimoniali. Da qui, secondo “Italia Nostra”, l’obbligo a bilanciare bene danni e benefici mediante una valutazione d’impatto ambientale condotta seriamente e non con atti contraddittori. In tal senso non si comprende come sia possibile per la Regione Umbria -Servizio Autorizzazioni Ambientali emettere un parere apoditticamente positivo quando poche righe prima nella stessa pagina ha rilevato difformità, calcoli mancanti e condizioni ancora non definite.

“Italia Nostra” auspica che la Regione, con i pareri e provvedimenti che le competono, tenga finalmente nel debito conto gli innegabili e rilevanti pregiudizi che l’attività, posta in centro abitato, arreca alle popolazioni di Villa Pitignano, Ponte Felcino, Bosco e Ramazzano; è evidente che la soluzione migliore, in grado non di meno di soddisfare le legittime esigenze vitali dell’azienda, è l’individuazione -magari da parte della stessa Regione- del sito alternativo più adatto a sopportare lavorazioni di così evidente impatto. “Italia Nostra” vigilerà con animo equanime su ogni passo della vicenda.

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