Italia Nostra

Data: 3 Febbraio 2014

Verona e le scelte urbanistiche per la Z.A.I

Mai come in questo momento vorrei essermi sbagliato e non avere compreso l’utilità e l’importanza delle scelte urbanistiche per la Z.A.I. Quando leggo l’ottimismo del vicesindaco Casali che afferma: «Tutti tasselli di un grande progetto di sviluppo. Sarà la business-city di Verona, la zona del rilancio economico, legato anche alle nuove tecnologie: e contemporaneamente trasformerà, in meglio, la vita di chi abita nei tre quartieri vicini»; spero di essermi sbagliato e che un futuro roseo attenda quelle zone.   Poi però leggo i dati, i numeri, e precipito nel più nero pessimismo. Per meglio capire riporto  uno ad uno, i punti-chiave, i “tasselli” del cosiddetto “grande progetto”:

1) Ex Officine Adige. Su  un’ area di 100.500 mq delle ex Officine Adige (si chiamerà Adige City) verranno costruiti appartamenti, uffici, spazi commerciali e un albergo.

2) Ex Mercato Ortofrutticolo. Sarà realizzato un nuovo polo commerciale di 8.500 mq di fronte alla fiera. La zona della fiera avrebbe bisogno di essere decongestionata e non aggravata di altro traffico.

3) Ex Manifattura Tabacchi. Sarà recuperata  e riutilizzata come sede di un Polo turistico e congressuale, oltre ad uffici, negozi e un albergo per un totale di 79.500 metri quadri.

4) Ex Cartiere Verona. Sarà realizzata, in un’area di circa 150.000 mq., una city con 300.000 metri cubi di nuova cementificazione che ospiterà circa 70 negozi, bar, ristoranti, palestre, centri per il fitness e uffici. In quella nuova area andranno giornalmente a lavorare circa 1500 persone e molte altre migliaia vi arriveranno con le loro automobili per usufruire dei servizi commerciali e direzionali.

5) Ex scalo merci della ferrovia. Si sta vanificando l’opportunità di realizzare un grande parco urbano per migliorarne la qualità ambientale dell’intera città e per realizzare una cerniera di collegamento ciclabile e pedonale tra la stazione e la fiera e tra la zona di Verona sud e quella dello stadio.  Sono invece previsti  il passaggio di una superstrada in trincea, la costruzione di centri direzionali pubblici e un grande parcheggio fieristico.

6) Ex area Biasi.  L’intervento prevede un totale di 411 mila mq.  L´Ikea ne utilizzerà solo 273 mila, meno della metà della superficie, e avrà una potenzialità edificatoria di soli 141 mila metri quadrati a destinazione commerciale, mentre accanto ad essa, sorgerà un “Parco commerciale” altrettanto grande: 267 mila metri quadri, con capacità edificatoria di 190 mila metri quadrati.

7) Il progetto Palazzina. Prevede la costruzione di 53.000 mq di edifici adibiti al commercio e alla residenza.

Di fronte a questi numeri, e al tipo di destinazioni d’uso dei nuovi edifici, non posso evitare di preoccuparmi e di non condividere l’entusiasmo e l’ottimismo del nostro vicesindaco. Gli amministratori pubblici, anziché analizzarne il potenziale esistente e coniugarlo con la vocazione e le necessità di Verona, all’interno di un piano territoriale unitario e organico, hanno preferito ricucire le differenti proposte dei vari gruppi di imprenditori privati. Saranno realizzati oltre quattro milioni di mc. di costruito, di cui un milione di edifici residenziali e oltre tre milioni tra direzionale, commerciale e alberghiero. Da nessuna analisi si evince che Verona ha bisogno di centri direzionali e commerciali e neppure di nuove abitazioni. Purtroppo non ho trovato alcuna seria proposta concernente la mobilità e il modo di rendere scorrevole l’enorme flusso di traffico e di conseguente inquinamento, che i vari poli commerciali e direzionali provocheranno. Temo che la vivibilità di Borgo Roma, Golosine e Santa Lucia, con i nuovi insediamenti previsti, rischierà di peggiorare e rendere quelle zone meno vivibili.

Giorgio Massignan

Presidente di Verona di Italia Nostra

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