L’iniziativa della realizzazione del monumento trae origine da un momento drammatico della storia del Friuli invaso dopo Caporetto. In tali condizioni disperate, sottomessa all’occupazione dello straniero, l’8 dicembre 1917 la comunità fa voto alla Madonna di erigere una Cappella non appena questo territorio si fosse riunito di nuovo alla madrepatria italiana.
Il 18 novembre 1923 avviene l’inaugurazione della Cappella votiva monumentale e del circostante Parco della Rimembranza. Autore del progetto fu l’architetto veneziano Giuseppe Torres, con anche alcuni interventi a cura del collega udinese Provino Valle. Negli anni successivi vennero inoltre deposte le spoglie di alcuni caduti attribuendo così alla Cappella anche una funzione di ossario.
E’ inscindibile il legame con il Parco della Rimembranza (https://www.italianostra.org/sezioni-e-consigli-regionali/il-parco-della-rimembranza-di-bressa-nuovi-alberi-per-dare-un-futuro-alla-memoria/) realizzato con la messa a dimora di esemplari di Cedro deodara, che ha assunto una funzione sociale e ricreativa, oltre che commemorativa, ospitando non solo le annuali cerimonie in memoria dei caduti, ma attivando una quotidiana vivacità e anche attività sportive. Purtroppo nel 2019 è avvenuto l’abbattimento di tutte le conifere componenti il parco, snaturando la cornice di verde alla cappella e anche al centro abitato. E’ attualmente allo studio il ripristino del parco, anche con la collaborazione della regionale Soprintendenza. Un patrimonio quindi identitario che ora è tempo di ripristinare. L’appello che la sezione udinese di Italia Nostra rivolge all’amministrazione comunale e alla proprietà della superficie, è di dare la massima attenzione al gruppo di cittadini riuniti nell’Amministrazione dei beni degli abitanti di Bressa, che si sono impegnati a raccogliere l’eredità morale dei fondatori e che potranno essere punto di riferimento per una ricostruzione del Parco. E’ anche una opportunità di progettazione partecipata per coinvolgere direttamente i cittadini, ed in particolare i ragazzi delle scuole, ad esempio nella concreta esperienza di cantieri didattici per la realizzazione dell’impianto, per rendersi ancora più vicini e protagonisti della vita della comunità.
In considerazione di queste premesse, il parco non dovrebbe rappresentare una semplice, per quanto preziosa realtà di verde di quartiere, ma riproporre nel rispetto delle attuali indicazioni progettuali i valori simbolici e monumentali alla base della sua istituzione. Potrà dare così un futuro al suo primo secolo di vita e magari rappresentare un modello per valorizzare le altre ormai non numerose presenze di Parchi della Rimembranza ancora sopravvissuti.
Gabriele Cragnolini
Presidente Italia Nostra sezione di Udine
