Italia Nostra

Data: 2 Maggio 2023

Suggerimenti programmatici di Messapia, sezione Italia Nostra in Ostuni

MESSAPIA, sezione locale di ITALIA NOSTRA ONLUS (Associazione culturale che dal secondo dopoguerra ha promosso azioni di tutela, conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale della Nazione italiana) è nata in Ostuni negli anni Settanta del XX secolo, facendosi promotrice di molteplici azioni di sensibilizzazione in favore della difesa del patrimonio storicoarchitettonico-paesaggistico-archeologico e naturalistico del territorio comunale.

In occasione delle votazioni per il rinnovo delle cariche amministrative cittadine, MESSAPIA condivide con i futuri amministratori alcuni suggerimenti, finalizzati alla TUTELA DEI MONUMENTI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DI OSTUNI, auspicando un governo del territorio che faccia della Bellezza dell’ARTE il perno intorno al quale far crescere e vivere la futura Comunità di cittadini. I suggerimenti sono ispirati al principio greco classico, xalos xai agatos secondo il quale ciò che è Bello esteriormente è anche buono moralmente e nell’anima.

Questi i suggerimenti programmatici:

1) l’Amministrazione promuova la Cultura della Legalità impegnandosi a far rispettare a tutti le norme già vigenti in materia di conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale e paesaggistico locale (T.U. 42/2004 e smi; N.T.A. del P.P.T.R.; Linee Guida prescrittive e no del P.P.T.R.; Regolamento Edilizio Comunale adeguato alla D.G.R. 2250/2017 del maggio 2019). In particolare, siano tutelate le mura di Ostuni, i ruderi del castello normanno e tutti i monumenti storico-architettonici e paesaggistici vincolati e non, promuovendo procedure ed interventi di “corretto restauro conservativo” e di “recupero” rispettoso dei caratteri identitari culturali. Entrando nello specifico: si combatta nel centro storico la diffusa e scorretta esecuzione d’interventi di “edilizia libera”, che sfregiano irreversibilmente i caratteri storico-architettonico-paesaggistici della città antica. Siano osteggiati gli interventi che deturpano il patrimonio collettivo architettonico e paesaggistico, quali: le ringhiere sugli orli delle torri angioino-aragonesi; le nuove aperture ricavate dallo sventramento di feritoie antiche o i nuovi balconi in cemento armato sulle mura; la rimozione dei tetti a falda con coppi e il loro livellamento orizzontale; le sopraelevazioni illegittime e la modifica morfotipologica, dei prospetti e delle volumetrie; l’abbattimento acritico di comignoli in pietra, di canalizzazioni d’acqua piovana, di elementi di finitura storica; lo scrostamento della cazzafitta e degli strati di latte di calce dall’epidermide di tutti gli edifici della zona medievale, rinascimentale, seiottocentesca; l’apertura di nuove porte e finestre sui prospetti del centro storico; l’utilizzo di pitture acriliche, seppur bianche o a base di malte cementizie; i sistemi d’illuminazione privata che inquinano dal punto di vista illuminotecnico la fruizione visiva dei contesti storici e che non scaturiscono da un progetto assentito, generando un’immagine cacofonica, brutta, caotica, dei fronti antichi; le insegne sovradimensionate e non autorizzate, il generale mancato decoro urbano e il “fai da te”; si combatta l’occupazione selvaggia di suolo pubblico da parte di pubblici esercizi commerciali e di privati; si rimuovano tutti quei sistemi di finitura non tradizionali (maniglie color oro lucido, vetri a specchio, stilature a cemento dei ‘chiamenti’ ecc); si sanzioni drasticamente anche il degrado antropico e acustico-sonoro che tutto il territorio ‘subisce indiscriminatamente’, di notte e di giorno. MESSAPIA chiede che siano ripristinate tutte quelle situazioni storico-architettoniche e paesaggistiche deturpate, che soffocano anche la fruizione visiva dei monumenti architettonici (chiese, colonna di Sant’Oronzo, palazzo di città ecc), dei portali, delle mensole, delle curviedde, dei balconi, dei sagrati, attraverso reali attività sanzionatorie e di ripristino coatto nei confronti dei trasgressori delle norme. Siano tutelati in modo particolare non soltanto il colore bianco delle mura ma soprattutto la ‘cazzafitta’ e gli ‘strati storicizzati di latte di calce’ sulle murature della città antica, anche di quella seiottocentesca. Siano tutelati i muretti a secco, le neviere, i trulli, le casedde, che ancora oggi vengono abbattuti acriticamente e ricostruiti con un’anima in cemento, spesso armato! Sempre al fine di salvare il salvabile di quanto resta nel territorio ostunese, MESSAPIA chiede che si rimettano in discussione le vecchie logiche di saturazione da interventi di nuove volumetrielottizzazioni lungo le poche aree costiere ancora oggi libere, oggetto di future ma anacronistiche lottizzazioni. Sia promossa quindi una reale politica del Consumo ZERO di terreno agricolo, in favore di progetti di vera Rigenerazione Urbana della città contemporanea.

2) l’Amministrazione si faccia portavoce della cultura della “Conservazione Integrata” dei paesaggi urbani e della “Cultura della Tutela del paesaggio agrario rurale e costiero”, in aree soggette ad interventi prescrittivi di tutela e di conservazione. Sia contrastata l’impropria trasformazione degli orti storici, “gli antichi giardini”, in parcheggi veicolari nelle aree vincolate paesaggisticamente (BP e UCP ‘paesaggi rurali’) e ivi si promuovano interventi di restauro paesaggistico e di recupero funzionale di colture locali. Contestualmente siano utilizzate le ampie aree di parcheggio già esistenti a ridosso della città contemporanea, collegando la città Moderna a quella antica per mezzo di sistemi alternativi di mobilità sostenibile. Sia regolamentato, limitato, se necessario sanzionato l’uso e l’abuso di ape-calessino, al fine di non arrecare danno ai cittadini, ai residenti, ai pedoni.

3) per coordinare e governare tutto questo sia istituto l’Assessorato alla Tutela dei Beni Architettonici e Paesaggistici in Ostuni. ITALIA NOSTRA chiede che questo assessorato protegga il patrimonio culturale collettivo della città e del suo territorio per consegnarlo alle future generazioni, se necessario anche prevedendo la revisione e/o l’elaborazione di nuove Norme Comunali. Oramai bisogna salvare il savabile di quanto negli anni precedenti è stato distrutto, consumato, sfregiato dalla “cultura del mattone” e dalla promozione di uno sviluppo turistico-economico oramai “insostenibile”.

MESSAPIA manifesta la piena disponibilità a fornire il proprio supporto per affiancare la futura amministrazione in qualità di associazione specialistica di volontariato senza fini di lucro, al fine di condividere progetti e processi di cittadinanza attiva e costituzione, per far crescere nell’animo di tutti i cittadini di Ostuni la consapevolezza dei valori testimoniali di cui i monumenti architettonici, il paesaggio storico agrario e marino si fanno portavoce, e volano di un’economia culturale sostenibile. Questo sforzo deve impegnare tutti, creando nuove sensibilità culturali e coltivando un approccio democratico e fattivo della “cura del patrimonio paesaggistico e architettonico”.

ARCHITETTO Ilaria Pecoraro

Presidente Italia Nostra Messapia – OSTUNI

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