La questione delle autorizzazioni edilizie a Vico Equense tiene banco sui media. Le denunce presentate dapprima dal WWF Terre del Tirreno alla Procura di Torre Annunziata e poi da Italia Nostra il 20 agosto scorso, non solo approdano in Parlamento ma non cessano di interessare la stampa.
Al centro delle contestazioni, le deroghe al piano paesistico approvate dal Comune di Vico Equense per la realizzazione di progetti edilizi finanziati da Invitalia per la cifra di 12,5 milioni di euro a fondo perduto e per altri 13 a tasso agevolato.
Italia Nostra, nella propria denuncia indirizzata alla Procura, ai Ministri competenti e al Procuratore presso la Corte dei Conti regionale sollevava dubbi sulla legittimità dei programmi edilizi che avevano consentito l’esecuzione dei lavori presso alcuni hotel e stabilimenti balneari della zona, ricadenti in zona 1/b del PUT e quindi in aree delicate e non atte ad ospitare nuova edificazione. In particolare l’associazione chiedeva come fosse stato possibile che “alcuno degli enti e delle Amministrazioni coinvolte si sia chiesto se l’intervento fosse conforme al PUT e se fosse stata emessa la conformità sulla deroga”. A queste domande si attende una risposta da parte delle autorità destinatarie dell’esposto.