Sicilia, luglio 2015. L’aria d’estate. E’ di ieri, martedì 28 luglio 2015, l’inesorabile servizio giornalistico di Antonio Condorelli, de La7, finalizzato a rendere pubblico lo scandalo dei 34 (trentaquattro) addetti al Museo Archeologico Regionale di contrada Santo Spirito, a Caltanissetta. Che dire? Qualche anno fa denunciai (nella qualità di consigliere nazionale di Italia Nostra) questa assurda, paradossale situazione, evidenziando, al contempo, la sconcertante chiusura del vicino e complementare Parco Archeologico di Sabucina, per mancanza di personale. A distanza di anni, siamo sempre allo stesso punto. Anzi, peggio: il personale del museo è aumentato, il Parco Archeologico di Sabucina è irrimediabilmente chiuso. La programmazione, gestione e valorizzazione dei beni culturali siciliani è scoraggiante. Delirante. Nonostante i ripetuti proclami politici, malgrado le ingenti risorse economico-finanziarie investite.
Da tempo, noi di Italia Nostra, chiediamo l’affidamento del Parco Archeologico di Sabucina, sito sul monte omonimo che domina una vasta e peculiare porzione di territorio della Sicilia centrale. Noi proponiamo specifici progetti di tutela, gestione e valorizzazione ma, inevitabilmente, ci interroghiamo sulle reali possibilità di cambiamento dello status quo, in quest’Isola, in questo territorio. Ritornando al Museo Archeologico Regionale di Caltanissetta, che realizza soltanto 1000 euro l’anno (o poco più), con la vendita dei biglietti d’ingresso, non possiamo non evidenziare che non esiste una specifico sito web che lo faccia conoscere al mondo. Incredibile, ma vero.
E comunque, il Museo Archeologico di Caltanissetta, malgrado tutto, è aperto, visitabile. Il Museo Archeologico Regionale Salinas di Palermo, che possiede una delle più ricche collezioni d’arte punica e greca d’Italia e importanti testimonianze della storia siciliana, invece, continua ad essere chiuso. Sottoposto, da anni, a imponenti lavori di restauro e ristrutturazione. Come ben sappiamo, altri importanti e preziosi musei siciliani sono chiusi per mancanza di personale, di risorse economico-finanziarie. Di certo, un rilevante deficit di cultura manageriale insieme a una radicata idea proprietaria del bene culturale continuano a connotare i pensieri e le azioni di tecnici, funzionari e dirigenti dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali.
Leandro Janni – Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia
Caltanissetta, 29 luglio 2015