Indirizzo/Località: Piazza de’ Massimi – Roma
Tipologia generale: palazzo nobiliare
Tipologia specifica: trasformato in Casa Generalizia degli Scolopi
Configurazione strutturale: così detta insula dei Massimo, indicata come sede della famiglia Massimo fin dal Medioevo
Epoca di costruzione:– palazzo del XV sec., le pitture sul palazzo sono del 1523
Comprende: l’intero complesso include – Casa Massimo, palazzo Massimo di Pirro, palazzo Massimo alle Colonne e Palazzo Massimo Istoriato con facciata dipinto
Uso attuale: casa religiosa degli Scolopi, Casa Generalizia ed il Collegio Calasanziano
Uso storico: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Segnalazione: del 22 settembre 2016 – segnalazione di un cittadino – listarossa@italianostra.org
Motivazione della scelta: La nobile famiglia romana dei Massimo è presente a Roma come “Massimi” o “de Maximis” sin dal 999, anno al quale risale una lapide sepolcrale di un Leone de’ Massimi murata nel chiostro del convento di S.Alessio, anche se viene indicato come appartenente alla famiglia anche il papa martire Anastasio I (399-401), accreditando quindi un’origine ancora più antica al casato.
Fin dal XII secolo i Massimo sono proprietari di casali e abitazioni, in particolare nel rione Parione, dove costituivano un vero e proprio borgo compreso tra le proprietà dell’odierna Piazza de’ Massimi e quelle nel tratto corrispondente all’attuale Corso Vittorio Emanuele II: la cosiddetta Casa Massimo, palazzo Massimo di Pirro e palazzo Massimo alle Colonne.
Su piazza de’ Massimi prospetta invece palazzo Massimo Istoriato, il più antico della famiglia e cosiddetto dalla facciata tutta decorata con pitture a monocromo raffiguranti episodi del Vecchio e Nuovo Testamento. Il palazzo fu costruito su progetto di Baldassarre Peruzzi alla fine del Quattrocento, ma gli affreschi furono eseguiti in occasione delle nozze di Angelo Massimo con Antonietta Planca Incoronati nel 1523 ad opera di allievi di Daniele da Volterra. Vi si scorgono uno “Sposalizio della Vergine”, una “Uccisione di Oloferne”, un combattimento ed una “Scena della Vita di Esther”. Nell’edificio fu ospitata, nel 1476, la prima stamperia romana. Il palazzo, dopo alterni passaggi di vari proprietari, nel XVII secolo divenne la vera e propria casa religiosa degli Scolopi, che qui mantengono tuttora la Casa Generalizia ed il Collegio Calasanziano.
Gli affreschi monocromi Le pitture esterne del palazzo sono in cattivo stato di conservazione e, lentamente stanno scomparendo.