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Cappella funeraria famiglia Catone – Camposanto Storico Condera

Autore segnalazioneSegnalazione del febbraio 2022 della Sezione di Reggio Calabria di Italia Nostra
Data aggiornamento28/02/2022
Denominazione beneCappella funeraria famiglia Catone - Camposanto Storico Condera
RegioneCalabria
ProvinciaReggio-Calabria
ComuneCondera
Indirizzovia Reggio Campi II tronco – 89131 RC
Indirizzo di georeferenziazione (da Google MAPS) 38.1080000, 15.6626200
CategoriaBeni culturali
Categoria specialistica bene culturaleCimitero
Inserire immagine Cappella-Catone.jpg
Descrizione immagineCappella Catone
Inserire immagine Figura-di-angelo.jpg
Descrizione immagineFigura di angelo
Inserire immagine Fregio-marmoreo-Pieta.jpg
Descrizione immagineFregio marmoreo: Pietà
Inserire immagine Progetto-prospetto.jpg
Descrizione immagineProgetto del prospetto della Cappella
Descrizione generale del beneIl progetto architettonico della cappella, abbastanza modesto nella grafia, è firmato dal geom. Giovanni Andreoni. Il disegno delle sculture è dello scultore Pasquale Panetta che le ha poi realizzate. Dalla relazione di Andreoni, si trae:

- la cappella avrebbe misurato m. 4,30 x m.2,80; l’uso del cemento armato era previsto solo per il pavimento, la copertura ed i solettoni dei loculi, mentre le pareti sarebbero state in semplice conglomerato nel rapporto di 400 kg per metro cubo;

l’ossario sarebbe stato interrato. In conclusione è detto: «La detta sepoltura sarà decorata sia esternamente che internamente, per come si rileva dai disegni, con sculture ad altorilievo in marmo bianco di Carrara».

La cappella è “aperta” ovverosia composta da un piccolo atrio sulla cui parete di fondo affacciano otto sepolture impilate e affiancate; l’atrio è delimitato dai muri laterali sulle cui testate sono semicolonne in basso e figure alate di angeli; in realtà la pianta mostra le due parti (atrio e sepolture) di dimensioni diverse: le sepolture sono più strette rispetto alla larghezza dell’atrio. Otto grandi formelle scolpite sono perciò protette da questo andito; in alto, sulla sommità del prospetto, oltre la fascia marmorea che funge da architrave vi è un grande fregio marmoreo nel quale è scolpita una Pietà. Nella relazione allegata c’è il riferimento alle sculture in marmo di Carrara ma non allo scultore: in realtà alla base dei due Angeli laterali vi è leggibilissima la firma di Pasquale Panetta.
Presenza di elementi di pregioValutazione delle sculture

Le due suggestive figure di Angeli in altorilievo poste in alto sulle spallette laterali e la soprastante “lastra” sulla quale è scolpita una Pietà in bassorilievo sono opere in marmo bianco di Carrara; non sembrano marmoree – bensì modellate in gesso – le formelle poste all’interno, sulla parete di fondo, a chiusura dei loculi. In esse sono raffigurate figure maschili e femminili in varie posture e con vari attributi: sono le persone della famiglia Catone, alcune morte molto giovani (Bettina, di nemmeno un anno, Franca undicenne), uno solo di essi (l’ing. Antonio Talia) era un parente acquisito. Ciascuna formella ha figure singolari riferibili alle persone sepolte nel loculo corrispondente, mentre un grande scheletro le percorre tutte, giungendo alla fine, in alto con il cranio ed una parte della cassa toracica che spuntano nella formella della piccola Bettina; lo scheletro tende con le mani scheletrite un drappo che passa sopra il suo cranio e continua anche sull’altra formella dove c’è l’altra mano che stringe l’altro capo del drappo. La figurazione complessiva è alquanto macabra e ridondante ma non si può negare la straordinaria capacità figurativa dello scultore.
Interesse culturale del bene (c.d. vincolo)No
Tipo interesseIl bene non è vincolato, ma si configura come bene di pregio all’interno del patrimonio cimiteriale di Condera.
Interesse pubblico del beneEsso si configura come pregevole testimonianza scultorea degli anni ’40 del 1900 e costituisce, all’interno dell’area cimiteriale, un esempio artistico di sicuro rilievo.
Autore/iPasquale Panetta
Periodo di realizzazione1940
Funzione in passatoCappella funerario privata
Sito/URLhttps://www.academia.edu/16645423/Lideale_di_bellezza_spirituale_nellopera_del_maestro_Pasquale_Panetta
Riferimenti BibliograficiMichele Guerrisi, Pasquale Panetta, in «Il Piccolissimo», n. 7/9, 1958

Elvira Natoli, Figurazioni del sacro. Sei scultori del territorio reggino tra ‘800 e ‘900, Laruffa Ed., Reggio Calabria 1988

Ugo Campisani, Ricordo dello scultore Pasquale Panetta (1913-1989), in «Corriere di Reggio», gennaio 1990

Pasquale Panetta. Omaggio alla scultura, a cura di Rosella Alberti e Giuseppe Andreani, Roberto Meiattini Ed., Monteriggioni (Siena) 1990

Rosa Dattola Morello, Pasquale Panetta scultore reggino (1913-1989), in «Calabria Sconosciuta», a. XVII (1994), n. 63, pp. 53-57
Stato di conservazioneMediocre
Motivazioni del degradoAspetti strutturali (crolli), Superficiali (umidità), Superficiali (vegetazione)
Descrizione dello stato di conservazioneLa Cappella presenta diverse criticità. Se si osserva attentamente la sua struttura muraria appare chiaro lo stato di degrado in cui essa è ridotta: - le lastre marmoree che la rivestono sono staccate, sul punto di cadere; alcune parti della cornice marmorea superiore sono divelte, mentre appaiono evidentissime le superfici marmoree macchiate dagli agenti atmosferici, specialmente sulle figure di Angeli appoggiate alle imposte laterali; sulle formelle poste a chiusura delle sepolture uno strato molto consistente di polveri rovinano la percezione dei loro valori scultorei. La lapide che ricopre il vano dell’ossario è lesionata malamente.
ProprietàSoggetto privato
Tipologia soggetto privatoPrivato cittadino
Funzione attuale del beneSi tratta di una cappella funeraria privata. La cappella appartiene alla famiglia Catone di Reggio Calabria
E’ raggiungibile da una strada?
E’ possibile avvicinarsi?
IndicazioniLa cappella è situata all’interno del Camposanto storico di Condera in Reggio Calabria sull’asse viario centrale dell’area storica dello stesso cimitero
E' aperto al pubblico?
Annotazioni aggiuntive schedaSi auspica che il bene venga adeguatamente tutelato dagli organismi pubblici a ciò preposti

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