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Ex convento di Sant’Agostino – ex Vecchio Ospedale Civile a Catanzaro

Autore segnalazioneSezione di Catanzaro - segnalazione del marzo 2020 - aggiornamento del marzo 2024
Data aggiornamento19/03/2024
Denominazione beneEx convento di Sant’Agostino – ex Vecchio Ospedale Civile a Catanzaro
RegioneCalabria
ProvinciaCatanzaro
ComuneCatanzaro
IndirizzoVia Francesco Acri
Indirizzo di georeferenziazione (da Google MAPS) 38.90968229555995, 16.592968443895177
CategoriaBeni culturali
Categoria specialistica bene culturaleEdificio adibito al culto, Ospedale
Inserire immagine exospedalefacciata-copia.jpeg
Descrizione immagine1. Facciata dell’Ex Ospedale di Catanzaro
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Descrizione immagine2. Pianta topografica del piano terra del Convento di S. Agostino
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Descrizione immagine3. Profilo progetto Ospedale costruito sul Convento
Descrizione generale del beneIl vecchio Ospedale Civile di Catanzaro, ora in abbandono, sorge sui resti dell’antico convento di Sant’Agostino e della Chiesa di Santa Maria del Soccorso, databili quest’ultimi, secondo alcuni autori, all’anno 1561. L’edificio sorge nel perimetro storico della città, nei pressi di una delle antiche porte d’accesso, la Portella di S. Agostino per l’appunto. La prima notizia riguardante il complesso di Sant’Agostino è in Luise Gariano (1500-1602), il quale nella sua ‘Cronica’ riporta “Visitata questa chiesa (S.Basilio de Murmuris), si scende in quella di Sant’Agostino. Nel Piano di essa si trova la piccola chiesa di San Giovanni delle Terre”.

A partire dal 1809, dopo la soppressione, quando divenne proprietà del demanio, sono state operate molte modifiche alla sua struttura per trasformarlo in ospedale civile cittadino. Il vecchio ospedale è stato definitivamente chiuso nell’anno 1972 e utilizzato solamente quale deposito/archivio di documenti ospedalieri. Del bene descritto non si comprende chiaramente di chi sia attualmente la proprietà, se dell’Azienda Sanitaria Provinciale la quale lo avrebbe acquisito dalla Regione Calabria con un vincolo posto dai proprietari precedenti che ne obbligherebbe l’uso per scopi sanitari, o se a seguito di alcuni lavori di allargamento stradale, alla fine degli anni ’80, parte o tutto l’edificio sia stato espropriato per pubblica utilità da ANAS che risulta titolare, al momento, dell’intestazione catastale.
Presenza di elementi di pregioDell’antico edificio monastico permangono tracce, a volte camuffate da superfetazioni, ma ancora leggibili. Ne è un esempio l’abside della Chiesa, coperta parzialmente da un solaio, la cui navata centrale è stata riadattata a ingresso del vecchio Ospedale e della quale non si vede più la cupola, forse inglobata nel tetto sovrastante. Sono ancora presenti le antiche volte nel corridoio che delimitava il chiostro poi coperto e molti altri dettagli che meriterebbero un rilevo accurato. Molte le testimonianze antiche e antichissime e le tracce degli interventi di ammodernamento riferibili ai primi anni del ‘900, anch’essi meritevoli in quanto di ottima qualità formale.
Interesse culturale del bene (c.d. vincolo)No
Interesse pubblico del beneL’ex convento di Sant’Agostino, ex Ospedale Civile di Catanzaro, è un complesso di rilevante interesse storico e identitario per la città, non ancora riconosciuto dagli uffici del Ministero della Cultura, ma in corso di valutazione.
Periodo di realizzazioneStruttura originaria del sec. XVI
Funzione in passatoAntico convento di Sant’Agostino e della Chiesa di Santa Maria del Soccorso, databili quest’ultimi, secondo alcuni autori, all’anno 1561. Nel 1809, dopo la soppressione, divenne proprietà del demanio e sono state operate molte modifiche alla sua struttura per trasformarlo in ospedale civile cittadino.
Riferimenti BibliograficiFratto, A. Mercurio, U. Procopio; “Il vecchio ospedale civile custodisce una lunga storia” sintesi storica presentata al convegno “Salviamo il vecchio ospedale”, 26 febbraio 2019

Antonio Cantisani, “Vescovi a Catanzaro – 1582/1686”, Ed. La Rondine, Catanzaro 2016

De Lorenzis, Modesta, Notizie su Catanzaro - cap. VII “Convento degli agostiniani” – Monografia

Rubino, Gregorio E. - Teti, Maria Adele, “Catanzaro”, Laterza, 1987

 
Stato di conservazioneMediocre
Motivazioni del degradoAspetti strutturali (crolli), Aspetti strutturali (mancanza di tetto), Generali (abbandono)
Descrizione dello stato di conservazioneIl bene è accessibile solo dopo richiesta preventiva all’ASP di Catanzaro, azienda sanitaria provinciale, ed è anche in alcune parti pericolante. Si sono verificati crolli parziali di una falda di tetto.

Nonostante le condizioni di riprovevole abbandono, potrebbe essere recuperato e restituito alla comunità, mantenendo l’uso al quale era stato destinato. Molti e continui sono gli attacchi di chi lo vorrebbe demolire per costruire, al suo posto un edificio con parcheggi. Anche la stessa Amministrazione Comunale ha più volte avanzato richieste in tal senso, sebbene la città abbia subito nel corso dei decenni passati frequenti demolizioni di edifici storici che hanno azzerato gran parte della sua memoria e quindi della sua identità, già notevolmente compromessa dai frequenti terremoti succedutisi nel tempo.
Funzione attuale del beneProprietà incerta, sicuramente pubblica, ma non del tutto chiara. L’Azienda Sanitaria Provinciale l’avrebbe acquisito dalla Regione Calabria con un vincolo posto dai proprietari precedenti che ne obbligherebbe l’uso per scopi sanitari. In seguito a lavori di allargamento stradale parte o tutto l’edificio è forse stato espropriato per pubblica utilità dall’ANAS che risulta titolare, al momento dell’intestazione catastale.

Dal 1972, anno della chiusura dell’Ospedale civico, il bene è in stato di abbandono utilizzato quale deposito/archivio di documenti ospedalieri.
Eventuali progetti finalizzati al recupero/riutilizzo:Il grande edificio potrebbe essere recuperato e restituito alla comunità, mantenendo l’uso al quale era stato destinato, anche per la presenza dei vincoli legati alla proprietà precedente che ne obbligherebbe l’uso per scopi sanitari.
E’ raggiungibile da una strada?
E’ possibile avvicinarsi?
E’ possibile accedere all’interno?
IndicazioniSintesi del sopralluogo e relativo documento redatto nel 2020 in nome e per conto delle associazioni, tra le quali Italia Nostra, operanti su Catanzaro in occasione della paventata demolizione del Convento per la realizzazione di un parcheggio.

 

“Sotto quelli che sembrano muri di fortificazione riadattati sono stati racchiusi, inglobandoli nella muratura, due vani che presentano, ad una prima valutazione, le caratteristiche di romitori eremitici. Questi sembrerebbero assorbiti con modesti ingressi nella fortificazione preesistente, che emerge nella sua tessitura antica solamente ad un esame visivo dal di dentro. […]

L’esame superficiale dei resti murari ci ha permesso anche di individuare una chiesa ancora oggi perfettamente riconoscibile, trasformata con reminiscenze déco ad inizio secolo e poi forse intorno agli anni ‘70 in ossequio al Concilio Vaticano II, che potrebbe essere la citata chiesetta di San Giovanni della Terra. […]

Da una recente pubblicazione ci viene anche l’informazione che Filippo Visconti dell’Ordine di Sant’Agostino fu Vescovo a Catanzaro dal 1657 e fu seppellito entro le mura del convento alla data della sua morte nel 1664. Si apprende anche che era stato Padre Generale dell’Ordine degli Agostiniani prima di diventare vescovo e che visitava spesso questo convento al quale era legato da affinità affettive. […]

Il convento di Sant’Agostino fu quasi completamente distrutto nella sua parte superiore all’epoca del terremoto del 1783 e successivamente furono inventariati e consegnati i suoi beni alla Cassa Sacra. […]

A partire dal 1809, dopo la soppressione, quando divenne proprietà del demanio, sono state operate molte modifiche alla sua struttura per trasformarlo in ospedale civile cittadino.”

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