LISTA ROSSA ITALIA NOSTRA

Ex convento monastero ospedale di San Simeone e Giuda

Autore segnalazionePrecedente schedatura del 29 dicembre 2018 – segnalazione della Sezione di Viterbo di Italia Nostra – viterbo@italianostra.org
Data aggiornamento14/06/2021
Denominazione beneEx convento monastero ospedale di San Simeone e Giuda
RegioneLazio
ProvinciaViterbo
ComuneViterbo
IndirizzoLargo Vittoria Colonna, 11, 01100 Viterbo VT
Indirizzo di georeferenziazione (da Google MAPS) 42.41839596192497, 12.109681344645063
CategoriaBeni culturali
Categoria specialistica bene culturaleConvento, Ospedale
Inserire immagine Viterbo-1.jpg
Descrizione immagineImmagine di un accesso
Inserire immagine Viterbo1-1.jpg
Descrizione immagineFotografia del portico del chiostro
Descrizione generale del bene

L'ex ospedale di San Simeone e Giuda a Viterbo sorge ai margini del centro storico, a ridosso delle mura e a confine con il santuario di S. Rosa. Circondata da stretti vicoli, la struttura è accessibile da largo Vittoria Colonna e da via Palazzaccio. Il grande complesso si compone di diversi corpi di fabbrica che si articolano attorno al chiostro di forma quadrangolare, in un contesto in cui il tessuto urbano lascia ampi spazi a orti e giardini. I volumi sono di altezze diverse, raggiungendo i due o tre livelli di sviluppo, con copertura a tetto a falde. I prospetti visibili dalla strada sono in muratura mista a vista o intonacati, privi di caratterizzazione, a esclusione delle cornici in tufo che ornano le finestre, disposte irregolarmente sulle facciate. L'accesso principale avviene dal largo Vittoria Colonna, dal portale architravato di forma rettangolare chiuso dalla grata in ferro e sormontato dal finestrone di eguale dimensione e forma. All'interno, il chiostro su due piani è caratterizzato dal porticato a pilastri ottagonali collegati dal basamento a sostegno delle volte a crociera, mentre superiormente la superficie muraria è forata da aperture arcuate; il campo centrale è quadripartito con aiuole di forma mistilinea.

Presenza di elementi di pregio

Si segnala la cornice che orna il portale d'ingresso all'ospedale, recante l'iscrizione in latino e armeno. Il chiostro interno presenta un ordine di pilastri di forma ottagonale, coronati da un sintetico capitello e con base poggiante sul podio continuo interrotto solo in corrispondenza degli assi; tutto attorno si snoda il portico con volte a crociera. La chiesa contiene resti di decorazioni pittoriche.

Interesse culturale del bene (c.d. vincolo)
Tipo interesseIl complesso, con numero identificativo 560465, appartiene alla classe “Architettonici di interesse culturale dichiarato” ed è soggetto alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale. L'edificio è inoltre tutelato ai sensi degli artt. 134 e 136 del D.Lgs. 42/2004.
Allega documento. L’allegato è riferito a documentazione ufficiale riferita al vincolo/descrizione dell’interesse culturale. DettaglioBene-560465.pdf
Interesse pubblico del beneIl complesso rappresenta una significativa testimonianza della storia della città di Viterbo. Esso è infatti legato alle alterne vicende che hanno riguardato la fondazione del convento da parte dei monaci basiliani nel XIV secolo, cui si deve la dedicazione ai santi Simone e Giuda, e, successivamente, il passaggio della struttura all'ordine delle clarisse. Queste ultime, in particolare, furono responsabili del rifiorire della struttura nel XV secolo, grazie all'interessamento del pontefice Sisto IV. Le suore francescane rimasero fino al 1909, con il loro trasferimento nel nuovo monastero di Vitorchiano, per cui il complesso è adibito a ospedale dal 1915 fino al 1995. Con la sua lunga storia, l'edificio ha dunque partecipato attivamente alle vicende politiche della città, rivestendo indubbi valori di memoria.
Periodo di realizzazioneA partire dal XIV secolo
Funzione in passatoIl convento è fondato dai monaci Armeni sui resti di una casa nobiliare appartenuta a Federico II e fu da loro detenuto dal 1430-1434 anche per l'accoglienza dei pellegrini malati. Passato poi alle suore dell'ordine di S. Chiara, il monastero è stato attivo fino al 1906. Dal 1915 al 1995 il complesso è adibito a ospedale.
Elementi di rilievo dal punto di vista storico-documentaleIl complesso è stato una testimonianza importante di diverse fasi della storia di Viterbo. In particolare, esso documenta le vicende legate al susseguirsi dei diversi ordini religiosi, quello dei monaci basiliani, delle clarisse e delle francescane, e dei loro rapporti a volte conflittuali con il vicino santuario di S. Rosa. La sua storia è legata anche ai drammatici eventi della Repubblica Romana e della successiva invasione napoleonica (1799-1815), nonché di quelli del 1848 e dell'Unità d'Italia.
Nome autoreAA.VV.
TitoloGuida d'Italia. Lazio
Anno1981
Casa editriceTouring Club Italiano
Sito/URLhttp://vincoliinrete.beniculturali.it/vir/vir/vir.html
Sito/URLhttp://www.lacitta.eu/storia/45819-il-monastero-dei-santi-simone-e-giuda-delle-clarisse-di-viterbo.html
Sito/URLhttp://www.tusciaweb.eu/2014/02/lex-convento-di-san-simeone-abbandonato-e-saccheggiato/
Sito/URLhttp://www.lacitta.eu/storia/41614-la-storia-del-dimentictomonastero-dei-santi-simone-e-giuda-delle-clarisse-di-viterbo.html
Sito/URLhttps://www.fotogiulianelli.it/viterbo_dal_1900/san_simone/san%20simone.htm
Stato di conservazionePessimo
Motivazioni del degradoAspetti strutturali (fratture), Aspetti strutturali (crolli), Superficiali (umidità), Superficiali (vegetazione), Superficiali (mancanza di intonaco.), Generali (abbandono), Uomo (finestre rotte), Uomo (graffiti)
Descrizione dello stato di conservazione

Il complesso è in pessimo stato di conservazione, per via dell'incuria, del lungo stato di abbandono e dei saccheggiamenti di cui è frequentemente vittima. Le superfici esterne sono oggetto di un evidente degrado per l'intonaco lacunoso, che lascia alla vista il paramento murario. Questo risente di fenomeni di erosione e di attacco da parte di piante. Inoltre, si segnala la presenza di numerose aggiunte improprie, tra cui cavi di impianti e l'apertura di recenti finestre. Le aperture sono danneggiate nelle loro cornici e nei loro infissi, spesso rotti. All'interno, il chiostro con il pavimento trecentesco è invaso dalla vegetazione infestante. La chiesa è stata preda di numerosi furti ed è stata molto danneggiata da carotaggi e scavi da parte di tombaroli.

ProprietàSoggetto pubblico
Tipologia soggetto pubblicoRegione
Funzione attuale del beneIn stato di abbandono
Eventuali progetti finalizzati al recupero/riutilizzo:Non si riscontrano al momento progetti di riutilizzo.
Eventuali proposte di riutilizzo:Non si riscontrano al momento proposte di riutilizzo.
E’ raggiungibile da una strada?
E’ raggiungibile da un sentiero?No
E’ possibile avvicinarsi?
E’ possibile accedere all’interno?No
IndicazioniL'edificio non è accessibile.
E' aperto al pubblico?No
Annotazioni aggiuntive scheda

Il complesso, seppur molto interessante, non è oggetto di una bibliografia specifica. Le notizie storiche a cui si è fatto riferimento sono acquisite dalla sitografia in cui sono riportati alcuni articoli pubblicati online. In particolare, si segnala che non c'è un'adeguata documentazione fotografica relativa alla chiesa del convento.

Altre notearch. Gilberto De Giusti

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