LISTA ROSSA ITALIA NOSTRA

Marina Hannibal Monfalcone

Autore segnalazioneSezione di Gorizia - gorizia@italianostra.org
Data aggiornamento22/03/2022
Denominazione beneMarina Hannibal Monfalcone
RegioneFriuli-Venezia Giulia
ProvinciaGorizia
ComuneMonfalcone
IndirizzoVia Bagni Nuova
Indirizzo di georeferenziazione (da Google MAPS) 45.78210014799114, 13.536723021978338
CategoriaBeni culturali
Categoria specialistica bene culturaleComplesso di strutture ed edifici per nautica da diporto con officine, uffici, residenza temporanea allievi, bar, tavola calda, impianti sportivi, ecc.
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Descrizione immagineIl complesso degli uffici e sullo sfondo gli edifici per la produzione, in una foto d’epoca (fonte archivio C. Mangani – ACM)
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Descrizione immagineIl complesso degli uffici in una foto d’epoca (ACM)
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Descrizione immagineVista d’assieme del complesso in una foto degli anni ’80 (ACM)
Descrizione generale del beneNegli anni Sessanta, il velista triestino Sergio Sorrentino (1924-2017), campione del mondo  nel 1958, e l’amico Annibale Pelaschier (1912-1994), olimpionico a Melbourne (1956) e Tokyo (1964), decidono di fondare un nuovo Marina nel bacino di Panzano a Monfalcone, in un sito fangoso ed acquitrinoso. A progettare lo stabilimento Hannibal viene chiamato l’architetto Carlo Mangani (1923-2019), laureato a Milano nel 1954 e trasferitosi subito dopo in Svezia dove collabora con l’architetto Ralph Erskine (1914-2005), sostenitore dell’architettura organica. Nelle opere di Mangani emerge proprio questa attenzione all’interazione tra contesto, architettura, tecnologia e materiali, in equilibrio armonico tra natura e costruito.

Il complesso si configura come un insieme di edifici di varia destinazione d’uso concorrenti a realizzare un Marina e più precisamente a fornire l’ormeggio a barche da diporto di varia dimensione ed i relativi servizi di manutenzione dei natanti; all’interno dell’area, ed in stretta relazione funzionale, vi trova spazio una Scuola Velica Federale che, inaugurata nel 1966 risulta la prima in Italia affiliata alla Federazione Italiana Vela.
Presenza di elementi di pregioL’architettura del complesso si differenzia in relazione alle singole destinazioni d’uso. Di particolare interesse risulta l’area centrale destinata alla direzione ed agli uffici di supporto che, utilizzando sostanzialmente setti in calcestruzzo armato gettati in opera e mattoni faccia a vista, caratterizza quanto realizzato con elementi volumetrici  di precisa linearità e ritmica compositiva richiamando stilemi stilistici propri dell’architettura organica e di quelli che caratterizzano l’approccio lecorbuseriano.

Più direttamente riferibili alle esperienze scandinave risultano viceversa gli edifici destinati alle residenze per gli allievi della scuola vela e del ristorante per i quali l’Autore usa il legno, successivamente trattato con adeguati impregnanti protettivi.

Gli edifici destinati alla produzione, pur nella semplicità costruttiva che li caratterizza, si distinguono per quella medesima ed unitaria metrica modulare che tesse l’intero sistema architettonico del Marina.
Interesse culturale del bene (c.d. vincolo)Non so
Interesse pubblico del beneIl complesso Marina Hannibal risulta il più significativo documento architettonico degli anni ’60 riferibile al linguaggio organico/razionalista, interpretato con singolare approccio dall’Autore, non solo per Monfalcone ma per l’intera regione Friuli Venezia Giulia.
Autore/iCarlo Mangani (Grosseto 1923 - Udine 2019)
Periodo di realizzazione1964-1966
Funzione in passatoMarina per nautica da diporto
Elementi di rilievo dal punto di vista storico-documentaleFonti archivistiche fotografiche e di progetto
Riferimenti Bibliografici▪ “Il Piccolo”, 11 febbraio 2022, pp. 22-23.

▪ “Il Piccolo”, 23 gennaio 2022, p. 23.

▪ Conferenza del prof. Edino Valcovich, “A Monfalcone il Marina Hannibal dell’architetto Mangani”, a cura dell’Ordine degli Architetti PPC di Gorizia, Sala Conferenze del Museo della Grande Guerra di Gorizia (Borgo Castello), 23 novembre 2018.

▪ Daniele Murello, Carlo Mangani: colloquio con un maestro del Novecento, “La Panarie”, a. XLIX, n. 190, settembre 2016, pp. 311-322.

▪ Massimo Bortolotti, Marco Stefani, Modernità nella tradizione. La villa Gaudio a Faedis di Carlo Mangani, “Vistacasa”, n. 70, 9/10, 2015.
Stato di conservazioneMediocre
Motivazioni del degradoGenerali (abbandono)
ProprietàSoggetto privato
Eventuali progetti finalizzati al recupero/riutilizzo:Attualmente (2022), il complesso è stato acquisito da un nuovo imprenditore (gruppo RED BULL-Austria) che dichiara (notizie ricavate dalla stampa locale del febbraio 2022) l’intenzione di procedere ad un suo generale rilancio funzionale con la realizzazione di una nuova sistemazione urbanistica ed architettonica dell’area.
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