Autore segnalazione | La precedente segnalazione è stata effettuata il 26 ottobre 2020 dalla Sezione di Gorizia di Italia Nostra – gorizia@italianostra.org |
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Data aggiornamento | 28/10/2021 |
Denominazione bene | Resti della chiesetta San Poletto (GO) |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Provincia | Gorizia |
Comune | Monfalcone |
Località | San Polo |
Indirizzo | Via F. Tomizza |
Indirizzo di georeferenziazione (da Google MAPS) | 45.81977370386026, 13.514711451885493 |
Categoria | Beni culturali |
Categoria specialistica bene culturale | Edificio adibito al culto, Rudere |
Inserire immagine | monfalcone-1.jpg |
Descrizione immagine | Resti della chiesetta San Poletto: vista dello stato attuale |
Inserire immagine | monfalcone-2.jpg |
Descrizione immagine | Resti della chiesetta San Poletto: vista dello stato della chiesa prima della Grande Guerra |
Descrizione generale del bene | I resti della chiesa di San Poletto, presso San Polo di Monfalcone, sono ubicati lungo la sponda destra del canale De Dottori, in un'area naturalistica che oggi appartiene al Consorzio di bonifica della Pianura Isontina. Il piccolo edificio fu costruito, con buona probabilità, alla fine del XIV secolo, per volere dell’Abate del Monastero di San Martino della Beligna e poi più volte rimaneggiato nel corso dei secoli. In particolare, un primo grande restauro avvenne nel ‘500 quando la chiesa fu arricchita da una serie di affreschi, opera del pittore locale Nicolò Cumin, che ricoprivano interamente sia l’abside che l’arco a sesto acuto che segnava l’ingresso all’area presbiteriale. Tali pitture, ormai completamente perdute, sono testimoniate da alcune foto storiche scattate precedentemente alle distruzioni della Prima Guerra Mondiale, le quali ci mostrano un bene quasi unico nel suo genere, costituito da una chiesetta interamente dipinta, come non ce ne sono altre in Friuli, ad esclusione di Sant’Andrea a Griis di Bicinicco. A questa fase doveva risalire anche l’altare ligneo con la statua della Madonna con Bambino affiancata da San Pietro e San Paolo, anch’esso andato distrutto. Durante la conquista napoleonica, la chiesa fu sconsacrata ma, in seguito, fu restaurata e nuovamente destinata al culto almeno fino al 1861, quando fu definitivamente soppressa. Un ulteriore restauro, secondo alcune ricostruzioni storiche, fu avviato poco prima della Grande Guerra quando l’Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria e Ungheria, la visitò intorno al 1911-1912. Questi rimase colpito da tale opera e ordinò che fosse sgombrata dalla vegetazione infestante e fosse riparato il tetto e gli infissi. Tuttavia, ben presto subentrò la guerra, i lavori furono abbandonati e la piccola chiesetta fu fortemente danneggiata e, dopo la fine del conflitto bellico, l’incuria fece il resto. Oggi, di questo piccolo bene dal carattere unico, rimane solo un muro caratterizzato da una piccola finestra rettangolare. |
Presenza di elementi di pregio | Il bene è ormai un rudere completamente privo dei suoi antichi apparati decorativi. |
Interesse culturale del bene (c.d. vincolo) | No |
Tipo interesse | Il bene non è sottoposta a specifica dichiarazione di interesse (vincolo) ma presenta un interesse storico secondo quanto disposto dall'art. 10 del D.Lgs 42/2004. |
Interesse pubblico del bene | Il bene possiede un notevole interesse pubblico poiché è testimonianza di uno degli edifici di culto posizionati all'interno di quest'area. La sua importanza da un punto di vista storico e culturale e il suo legame con le tradizioni locali è testimoniato dal fatto che, la comunità del luogo, più volte si è interessata al restauro di questo antico bene senza, però, riuscire mai ad ottenerlo. Inoltre, esso rappresenta ciò che rimane di un particolare tipo di chiesa completamente affrescato e di cui, nel territorio friulano, ne esistono pochi esemplari. Si ricorda la chiesa di Sant’Andrea a Griis di Bicinicco |
Periodo di realizzazione | PRIMA EDIFICAZIONE XIV secolo - PRIMO RESTAURO XVI secolo - SECONDO RESTAURO E RICONSACRAZIONE: XIX secolo |
Funzione in passato | Quello che oggi è solo un muro in stato ruderale un tempo era una piccola chiesetta di origine medievale. |
Elementi di rilievo dal punto di vista storico-documentale | Il bene è ciò che resta di un piccolo edificio di culto trecentesco poi fortemente restaurato alla fine del '500. Inoltre, alla sua memoria, è legato un evento particolare. Secondo la tradizione, infatti, l’Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria e Ungheria, la visitò intorno al 1911-1912 e ne rimase colpito a tal punto da ordinarne il restauro. La chiesa fu sgombrata dalla vegetazione infestante e fu riparato il tetto e gli infissi. |
Nome autore | Giuseppe |
Cognome autore | Bergamini |
Titolo | Gli affreschi perduti della chiesa di San Poletto a Ronchi dei Legionari |
Sito/URL | http://vincoliinrete.beniculturali.it |
Sito/URL | https://www.archeofriuli.it/monfalcone-go-chiesetta-san-poletto-abbandono-degrado/ |
Sito/URL | https://www.voceisontina.eu/Cultura/Quelle-chiese-distrutte-e-mai-piu-ricostruite |
Stato di conservazione | Pessimo |
Motivazioni del degrado | Aspetti strutturali (fratture), Aspetti strutturali (crolli), Superficiali (vegetazione), Generali (abbandono) |
Descrizione dello stato di conservazione | Il bene è in pessimo stato di conservazione. Dell'antica chiesa rimane, infatti, solo un muro danneggiato da crolli e lesioni e coperto dalla vegetazione infestante. |
Proprietà | Soggetto pubblico |
Tipologia soggetto pubblico | Altro |
Funzione attuale del bene | Il bene è in stato di abbandono. |
E’ raggiungibile da una strada? | Sì |
E’ raggiungibile da un sentiero? | Sì |
E’ possibile avvicinarsi? | Sì |
Indicazioni | I resti della chiesa di San Poletto si trova sulla riva destra del canale De Dottori, in un terreno appartenente al Consorzio di bonifica della Pianura Isontina e localizzato al confine tra Monfalcone e Ronchi dei Legionari. L'area verde in cui si trova è raggiungibile da via F. Tomizza. |
E' aperto al pubblico? | No |
Altre note | arch. Angela Lato |
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Resti della chiesetta San Poletto (GO)
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