LISTA ROSSA ITALIA NOSTRA

Villa Aldini a Bologna (BO)

Autore segnalazioneLa precedente segnalazione è stata effettuata il 29 settembre 2016 dalla Sezione di Bologna di Italia Nostra – bologna@italianostra.org
Data aggiornamento07/10/2021
Denominazione beneVilla Aldini a Bologna (BO)
RegioneEmilia-Romagna
ProvinciaBologna
ComuneBologna
LocalitàColle dell'Osservanza
IndirizzoVia dell'Osservanza, 35
Indirizzo di georeferenziazione (da Google MAPS) 44.481476766474174, 11.330073633086267
CategoriaBeni culturali
Categoria specialistica bene culturaleVilla
Inserire immagine villa-aldini-768x512-1.jpg
Descrizione immagineVilla Aldini a Bologna: vista del prospetto principale
Descrizione generale del beneVilla Aldini, situata lungo le pendici del colle dell’Osservanza, poco fuori l’odierno centro abitato di Bologna, è considerata una delle più importanti ville neoclassiche dell’Italia settentrionale. La sua costruzione si deve ad Antonio Aldini, Segretario di Stato del Regno d’Italia di Napoleone Bonaparte, il quale, durante le prime soppressioni degli ordini monastici, aveva acquistato i beni espropriati ai benedettini della Madonna del Monte. Tale complesso, di epoca tardo-medievale, comprendeva una chiesa romanica a pianta circolare, oggi inglobata all’interno della villa ottocentesca.

I lavori iniziarono intorno al 1811, probabilmente su progetto dell’architetto Giovanni Battista Martinetti, al quale fu assegnato il compito di dare vita ad un edificio dalle linee semplici ma, allo stesso tempo, all’altezza della grande fama del suo proprietario. Ben presto, però, la semplicità lasciò lo spazio a più alte ambizioni e fu chiamato a redigere un nuovo progetto Giuseppe Nadi, studente di architettura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e allievo di Leopoldo Cicognara. Nadi morì prematuramente nel 1814 ma, il cantiere, continuò, con buona probabilità fino al 1816 quando la crisi dell’Impero napoleonico coinvolse anche Aldini e portò alla sua chiusura.

La villa fu, quindi, venduta e, nel corso degli anni, ha subito una serie di rimaneggiamenti e cambi di proprietà. In particolare, il nuovo proprietario Girolamo Bertocchi, apportò alla struttura una serie di manomissioni mentre, tra il 1839 e il 1847, quando già il complesso era stato acquistato dal Comune di Bologna, al fine di permettere la riapertura al culto della piccola chiesa della Madonna del Monte, l’architetto Antonio Serra mise in atto una serie di restauri. Nuovi interventi furono poi condotti da Guido Zucchini nel XX secolo.

Tali rimaneggiamenti riguardano, però, quasi esclusivamente gli spazi interni, pertanto, esternamente l’edificio conserva ancora il suo originale aspetto neoclassico sottolineato dalla presenza di un ampio pronao che funge da loggiato di ingresso, coperto da un frontone decorato con l’Olimpo degli Dei e sorretto da otto colonne ioniche. A questo grande corpo centrale, in cui si aprono tre portali ad arco, si affiancano le due ali laterali scandite in tre campate dalla presenza di altrettante finestre coronate da una cornice aggettante sorretta da due piccole mensole. Il tutto poggia su di un alto basamento a bugnato liscio in cui si aprono, alle due estremità, due rampe che conducono al piano di ingresso.

L’edificio nel corso del tempo è stato più volte utilizzato dal Comune per accogliere le più disparate destinazioni d’uso. Ad esempio, durante la Prima Guerra Mondiale, fu “educatorio” per i bambini delle scuole mentre, negli ultimi anni, è stato affidato ad una ONG come sede dei suoi uffici e luogo di accoglienza per minori. Attualmente, però, tale ultima destinazione d’uso è in fase di dismissione e, per la villa, fortemente degradata, si sta avviando un processo che prevede un accurato restauro volto all’inserimento di una nuova destinazione d’uso compatibile che possa restituire questo patrimonio alla città di Bologna.
Presenza di elementi di pregioIl bene, considerato uno degli esempi di villa neoclassica più importanti e meglio conservati dell'Italia Settentrionale, nonostante i rimaneggiamenti interni, presenta ancora molti degli originali apparati decorativi esterni. In particolare, sul frontone che corona il pronao d'ingresso si conserva ancora il gruppo scultoreo opera di Giacomo De Maria e Adamo Tadolini raffigurante l'Olimpo degli dei. Oltre a questo e alle otto colonne ioniche che lo sorreggono si riscontrano le cornici caratterizzanti le varie aperture della facciata principale e il basamento a bugnato liscio.

Riguardo la piccola chiesa della Madonna del Monte inglobata all'interno della struttura ottocentesca, questa conserva ancora alcune porzioni di affreschi risalenti al XIII secolo.
Interesse culturale del bene (c.d. vincolo)
Tipo interesseIl bene presenta specifica "dichiarazione di interesse culturale" così come prescritto dalla L. 364/1909. Tale vincolo è stato apposto in data 31-12-1911.
Interesse pubblico del beneIl bene, considerato un esempio estremamente raro e pregiato di architettura neoclassica ottocentesca, si colloca in maniera privilegiata all'interno della tipologia edilizia composta dalle ville di campagna signorili che, tra il XVII e il XIX secolo, sono sorte intorno alle più importanti città italiane.

Rappresenta, quindi, anche per la sua condizione giuridica, una grande opportunità sociale e culturale per la città di Bologna.

 
Autore/iGiovanni Battista Martinetti-Giuseppe Nadi
Periodo di realizzazioneXIX secolo
Funzione in passatoIl bene nasce come villa di campagna e residenza estiva di Antonio Aldini, Segretario di Stato del Regno d’Italia di Napoleone Bonaparte.

Subito dopo la caduta dell'Impero Napoleonico il bene fu prima acquistato da un altro privato e, poi, intorno agli anni '30 dell'Ottocento, dal comune di Bologna che ne ha fatto sede di diverse destinazioni d'uso di carattere non prettamente residenziale.
Elementi di rilievo dal punto di vista storico-documentaleIl bene rappresenta una grande testimonianza architettonica dello stile neoclassico in voga nella prima metà del XIX secolo.
Caricamento elaborati allegato-1.png
Fonte elaboratoVilla Aldini: vista del prospetto principale (dal sito http://vincoliinrete.beniculturali.it/VincoliInRete/vir/bene/dettagliobene3191979)
Caricamento elaborati allegato.png
Fonte elaboratoVilla Aldini: planimetria catastale (dal sito http://vincoliinrete.beniculturali.it/VincoliInRete/vir/bene/dettagliobene3191979)
Sito/URLhttp://vincoliinrete.beniculturali.it
Sito/URLhttps://www.arte.it/guida-arte/bologna/da-vedere/monumento/villa-aldini-2206
Sito/URLhttps://www.bolognatoday.it/cronaca/villa-aldini-aperta-2021-migranti-via-cultura.html
Sito/URLhttps://www.bolognawelcome.com/it/luoghi/torri-edifici-storici/villa-aldini
Sito/URLhttps://www.storiaememoriadibologna.it/villa-aldini-3712-luogo
Sito/URLhttps://www.villebolognesi.it/le-ville-storiche/le-ville-della-citt%C3%A0/villa-aldini
Stato di conservazioneMediocre
Motivazioni del degradoSuperficiali (mancanza di intonaco.), Generali (abbandono), Uomo (finestre rotte)
Descrizione dello stato di conservazioneNel complesso il bene presenta un mediocre stato di conservazione legato soprattutto ad una destinazione d'uso incongrua e alla mancanza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. In particolare, alcune parti del bugnato che caratterizza il basamento risultano in fase di distacco o mancanti. A questo si unisce la presenza di macchie riconducibili al fenomeno delle colature e, quindi, all'azione degli agenti atmosferici sulle cornici aggettanti.
ProprietàSoggetto pubblico
Tipologia soggetto pubblicoComune
Funzione attuale del beneIl bene, attualmente, è sede degli uffici di una ONG ma, tale destinazione d'uso è in fase di dismissione.
Eventuali progetti finalizzati al recupero/riutilizzo:Il Comune di Bologna, proprietario del bene, sta portando avanti una campagna volta al reperimento di fondi per il restauro e la valorizzazione del complesso di Villa Aldini. A questo dovrebbe seguire l'inserimento di una nuova destinazione d'uso con natura sociale e culturale.
E’ raggiungibile da una strada?
E’ possibile avvicinarsi?
E’ possibile accedere all’interno?No
IndicazioniIl bene si trova lungo via dell'Osservanza, poco fuori il centro abitato di Bologna. In particolare si colloca nelle campagne a sud della città e, attualmente, non è accessibile.
E' aperto al pubblico?No
Altre notearch. Angela Lato

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